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Disturbi di ansia e stress: quali sono i rimedi dolci efficaci

Pensieri ricorrenti che non ti fanno prendere sonno, senso di oppressione al petto o di nodo alla gola, scatti di nervi, umore nero. Contro stress e disturbi di ansia, prova con i rimedi “dolci” offerti da madre natura

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La pandemia da Covid che non si risolve mai, il posto di lavoro a rischio, i problemi ecnomici, la preoccupazione per la salute tua e dei tuoi famigliari. Sono tante le ragioni che possono provocare un disturbo d’ansia.

I campanelli di allarme? Pensieri ricorrenti che ti tormentano anche a letto e ti impediscono di abbandonarti a un sonno ristoratore, senso di oppressione al petto o di nodo alla gola, scatti di nervi, umore nero, agitazione psicomotoria fino a veri e propri sintomi fisici quali ipertensione, cefalea (il classico “cerchio alla testa”), acidità di stomaco e tachicardia. Se ti ritrovi appesa a una bolla di incertezze, triturata in una morsa d’ansia e con la mente che non si acquieta mai, la tentazione di andare dal medico per farti prescrivere qualche psicofarmaco è molto forte. Se però i disturbi non sono così pesanti da impedirti di svolgere le normali azioni quotidiane, prova con i rimedi “dolci” offerti da madre natura.


La tisana contro ansia, agitazione e colon irritabile

Puoi prepararla al mattino, berla a colazione al posto del té o del caffé e sorseggiarla poi durante la giornata fino a sera. È una tisana molto efficace nel placare l’ansia, composta da due erbe medicinali: biancospino e melissa. «Il primo è un piccolo albero molto ramificato, contorto e spinoso», spiega il professor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata all’università di Siena e Pavia. «Ansiolitico naturale tra i più potenti in natura, viene prescritto per curare aritmie e palpitazioni di bassa entità (cioè di classe II, secondo la classificazione della NYHA, New York Heart Association) nonché l’ipertensione lieve. Merito delle proantocianidine contenute nei suoi fiori bianchi e nelle piccole foglie.

Anche la melissa è una pianta d’elezione per alleviare tachicardia, disturbi nervosi e stati ansiosi. Grazie a un pool di polifenoli, che agiscono in sinergia potenziandosi l’un l’altro, riduce l’agitazione, il mal di testa da stress e gli spasmi da colon irritabile».

  • La tisana si prepara con un cucchiaio raso di biancospino e un cucchiaio raso di foglie di melissa in 500 ml di acqua bollente: si lascia in infusione per 10 minuti, coprendo con un coperchio.


La tisana per riposare bene

Se alla sera ti rigiri tra le lenzuola alla ricerca del sonno che non arriva, e più cerchi di addormentarti più ti innervosisci, abituati a bere, due ore prima di andare a letto, una tisana di valeriana e passiflora. «Sono due piante dalle proprietà ansiolitiche e ipnoinducente, in quanto favoriscono il sonno», suggerisce il professor Bardaro.

«L’attività sedativa della valeriana, dimostrata anche dal tracciato elettroencefalografico, è dovuta agli acidi valerenici e ad alcuni alcaloidi quali la valeranina. La passiflora incarnata, invece, è un rampicante perenne, con virtù sedative attribuibili a tre flavonoidi: l’iperoside, la vitexina e l’isovitexina. Ovvero tre molecole naturali che vantano anche un’azione antispastica: rilassano la muscolatura contratta e frenano gli “scatti” delle gambe sotto le lenzuola».

  • La tisana “sogni d’oro” si prepara con due cucchiaini di radice di valeriana e 2 di foglie e fiori di passiflora in 250 ml di acqua bollente.


I gemmoderivati

Se fai parte di quelle persone che non amano le tisane, perché le trovano poco pratiche da portare fuori casa, puoi puntare sulla gemmoterapia. È una pratica terapeutica basata sull’utilizzo di gemme, cioè di estratti vegetali ricavati dai tessuti embrionali delle piante. Si ritiene, infatti, che i nuovi getti delle piante a primavera siano dei tessuti in accrescimento molto ricchi di principi attivi utili all’organismo umano.

«Consiglio a tutte 30 gocce di macerato glicerico di biancospino, tre volte al giorno in un po’ di acqua», suggerisce la dottoressa Maria Elena Setti, faramcista esperta in fitoterapia a Modena. « La formula MG (macerato glicerico) 1Dh indica la diluizione ottimale, perché le gemme della pianta vengono fatte macerare e diluite in una soluzione di acqua, glicerolo e una piccola percentuale di alcol. In farmacia è comunque possibile trovare anche gemmoderivati concentrati, estratti con un metodo di lavorazione a freddo che li rende privi di alcol.

Il biancospino è indicato nei casi in cui l’ansia si traduce in affanno, palpitazioni, “cuore che balza alla gola” e ipertensione arteriosa». Il macerato glicerico di Ficus Carica è invece adatto in caso di somatizzazione dell’ansia a livello viscerale, che provoca disturbi quali digestione lenta, bruciori di stomaco, gonfiore, eruttazione, meteorissmo, stipsi o diarrea. Utile, anche per i bambini e i ragazzi che devono affrontare le prove scolastiche, è invece il macerato glicerico di Tilia tomentosa (gemme estratte dalla pianta del tiglio): ha un effetto distensivo sul sistema nervoso e aiuta a conciliare il sonno.

  • La posologia? Da 20 a 30 gocce, 3 volte al giorno.


L’aroma intenso degli oli essenziali

Tra gli ansiolitici naturali, non mancano gli oli essenziali, sostanze volatili molto profumate e penetranti che vengono estratte dalle foglie, dai fiori, dai frutti, dalla radice e dalla corteccia di piante aromatiche. Captate dal nostro apparato olfattivo, arrivano al sistema nervoso centrale, modificando le nostre emozioni e i nostri stati d’animo.

«Prima di andare a dormire consiglio di accendere un diffusore di aromi che vaporizza le essenze ed espande il benefico profumo nell’ambiente, creando una comfort-zone favorevole al riposo», spiega la dottoressa Setti. «Per attenuare l’ansia si possono utilizzare gli oli essenziali di lavanda, gelsomino, ylang ylang, camomilla o petit grain estratto dal Citrus Aurantium (arancio amaro). Nelle forme di disagio più acuto, meglio puntare su una miscela di oli essenziali di rosa, camomilla blu, incenso, ginepro, melissa oppure utilizzarli singolarmente in base alle proprie preferenze, alla dose di 5-10 gocce da versare nell’acqua del diffusore.

  • In genere questo viene spento prima di andare a dormire, ma in commercio è possibile trovare anche diffusori di aromi dotati di timer automatico, che si accendono e si spengono a intervalli regolari, e possono quindi essere usati anche per tutta la notte».


I granuli dell’omeopatia

Anche la “medicina dei simili” può essere d’aiuto a chi cerca qualcosa di naturale e poco invasivo sull’organismo.

  • «Gelsemium è il rimedio indicato alla persone fragili, sensibili, emotive e facilmente preda dell’irrequietezza, che soffrono di ansia anticipatoria quando devono affrontare un esame, un intervento, un viaggio, un colloquio, un trasloco», spiega il professor Salvatore Bardaro. Si assume alla 7 CH, tre granuli ogni ora, durante un attacco di ansia acuto, oppure alla 30 CH 5 granuli una volta al giorno per stemperare l’ansia di base che serpeggia tra un pensiero e l’altro.
  • Un altro rimedio omeopatico indicato nei casi in cui l’ansia ti paralizza o arriva a farti tremare le mani o le Arsenicum album. Preso una volta alla settimana in monodose alla 200 CH, attenua tremori, gastrite, alterazioni dell’alvo, spossatezza, nervosismo, paure e pensieri ossessivi che peggiorano di sera.
  • Infine Ignatia Amara è un rimedio omeopatico rivacato dai semi della fava di Sant’Ignazio che agisce da ansiolitico e antidepressivo. È indicato nei casi in cui l’ansia provoca sbalzi d’umore con tendenza la pianto, emicrania, bocca secca, nausea, inappetenza, stanchezza fisica e mentale, pesantezza alle gambe e ai piedi, nodo alla gola e difficoltà e deglutire, respiro affannoso. Si assume sempre in monodose una volta alla settimana alla 200 CH».


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