di Oscar Puntel
Un professore dell’Università Federico II di Napoli avrebbe “truccato” i risultati di alcuni esperimenti sui mangimi Ogm, proprio al fine di dimostrare la pericolosità degli organismi geneticamente modificati nell’alimentazione degli animali. L’accusa è pesante: frode scientifica. Le verifiche da parte di un giurì nominato dallo stesso ateneo sono in corso e hanno già rilevato violazioni molto gravi.
VACCINI E AUTISMO
Bufale scientifiche. Non è la prima volta. La più famosa scoppiò nel 1998 e venne pubblicata dalla prestigiosa rivista The Lancet. Ricorderete: il vaccino trivalente (quello contro parotite, rosolia e morbillo) poteva provocare una sindrome autistica nei bambini. Niente di più falso. La relazione venne smentita dalle più importanti organizzazioni sanitarie del mondo, Oms in testa.
STAMINALI FACILI
Ma ci è cascata anche la rivista scientifica Nature, nel 2014. Quando una ricercatrice giapponese pubblicò due studi di medicina sulle cellule staminali. Dai test condotti in uno degli istituti nipponici più avanzati, era possibile ottenere cellule staminali da cellule adulte, a basso costo e con un metodo molto semplice. Conclusione: la rivista dovette ritirare gli articoli perché nessun ricercatore riuscì a replicare l’esperimento. Era tutto inventato. Come i “trasferimenti nucleari” del luminare coreano Hwang Woo-suk che nel 2004 sostenne di essere riuscito a ottenere cellule staminali da quelle somatiche. Una panzana che andò avanti per due anni. Poi si scoprì che le cellule non erano state clonate, ma ottenute con un comune processo di fecondazione artificiale.
FOTO TAROCCHE
Nel 2012, un ricercatore di gastroenterologia dell’Università di Perugia (che si proclamò sempre innocente) venne accusato di aver modificato le immagini di una dozzina di articoli per confermare le sue ipotesi sulla tossicità di alcuni farmaci su fegato e pancreas. La magistratura sta indagando anche su un altro ricercatore, sempre dell’Università Federico II di Napoli che studia i meccanismi delle cellule tumorali. Anche in questo caso l’accusa è di aver “rimaneggiato” immagini, prese da altri esperimenti.
La Procura in tutti i casi nazionali indaga perché di mezzo ci sono fondi pubblici, tra dati inventati e mai effettivamente rilevati. Scoprendo persino scopiazzature da una ricerca all'altra, fotografie ripulite o photoshoppate. Il mondo scientifico italiano è in balia di studiosi non sempre onesti? La ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo l’ha denunciato più volte: da noi manca un codice deontologico.
13 gennaio 2016
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