Il banco dei surgelati è ormai una tappa fissa quando si fa la spesa. Secondo il rapporto annuale dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, nel 2021 il consumo totale di questi prodotti ha superato le 940mila tonnellate, e sul podio si confermano i vegetali (255.400 tonnellate). Anche l’offerta è sempre più vasta.
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La garanzia di genuinità e sicurezza di un prodotto sottozero deriva dal suo processo di produzione. La surgelazione è infatti uno dei modi più naturali di conservare gli alimenti, perché si utilizza solo il freddo, non si aggiungono additivi. Ciò che è davvero importante sono i tempi rapidi per quanto riguarda il passaggio dal raccolto alla surgelazione, per mantenere il vegetale il più fresco possibile: ecco perché, quando si acquista un prodotto, è importante affidarsi al made in Italy e alla filiera corta. Ma anche ad aziende che applichino regole precise per quanto riguarda l’uso dei concimi e di ogni sostanza che viene a contatto con le piante. “Lotta integrata” e “zero residui di pesticidi” sono le indicazioni da seguire al momento della scelta.
La rapidità è fondamentale
Nelle migliori aziende agricole italiane, mese dopo mese, crescono piselli, spinaci, pomodori, patate, cicoria, fagiolini e altri ortaggi in gran parte destinati a diventare prodotti surgelati. Vengono colti al punto di maturazione ideale, e lavorati in loco entro un breve lasso di tempo, ovvero lavati, mondati ed eventualmente sminuzzati. Subito dopo subiscono un processo di scottatura con acqua o vapore, che serve ad arrestare i processi enzimatici che portano alla decomposizione e alla perdita di colore e di proprietà della verdura. Infine, vengono rapidamente raffreddati a una temperatura inferiore a -18 gradi.
Tutto questo cosa significa? «Dal punto di vista nutrizionale, se tutto il processo viene svolto in modo corretto, le verdure mantengono pressoché intatto il loro valore in termini di vitamine e nutrienti. Inoltre, con il processo di surgelazione, l’acqua contenuta all’interno del prodotto forma dei cristalli di ghiaccio molto piccoli e ugualmente distribuiti, che provocano a livello cellulare lesioni irrilevanti, garantendo alla verdura una buona consistenza, molto simile a quella originaria», spiega la nutrizionista Valentina Schirò.
Punta sempre sul km zero
Esistono numerose ricerche scientifiche che confermano i vantaggi della surgelazione: uno studio dell’Università della California dimostra che sarebbe addirittura meglio acquistare le verdure naturalmente ricche di vitamina C, come broccoli o fagiolini, nella versione sottozero. Questo perché la strada dal campo al supermercato o fruttivendolo è spesso lunga: una temperatura o una luce inadeguate, così come il contatto con l’ossigeno, contribuiscono alla perdita di vitamina C.
Si è visto poi che, trascorsi una decina di giorni dal raccolto, per esempio, nei fagiolini le sostanze nutritive possono diminuire fino al 45%, fino al 25% nei broccoli e nei cavolfiori, al 15% nei piselli e al 10% nelle carote. «Non per questo si deve rinunciare al fresco: per trovare prodotti il più possibile genuini, meglio andare al mercato locale e scegliere ortaggi di stagione e di filiera corta e consumarli il prima possibile», ricorda la dottoressa Schirò.
Altri studi che hanno comparato la verdura fresca a quella surgelata hanno mostrato differenze molto lievi per quanto riguarda il contenuto di nutrienti quali magnesio, calcio, ferro, zinco e rame. Ecco perché ci si può affidare con fiducia ai prodotti sottozero, in particolare quando non si ha la possibilità di rifornirsi di frequente di ortaggi freschi.
Un sistema antispreco
Avere nel cassetto del surgelatore confezioni di verdura è vantaggioso sotto diversi aspetti. Innanzitutto si ha la possibilità di disporre di prodotti anche fuori stagione: i piselli, per esempio, si possono gustare sempre e non solo in primavera.
«Di sicuro è molto meglio utilizzare i surgelati, raccolti al momento giusto, che le cosiddette “primizie”, ossia prodotti freschi ma venduti al di fuori del loro naturale calendario o provenienti da paesi lontani, e quindi più poveri di sostanze nutritive», ribadisce la dottoressa Schirò.
La praticità dei surgelati sta anche nel fatto che non è necessario cucinare l’intero quantitativo di prodotto. Se si ha l’esigenza di utilizzarne solo una parte, basta prelevare il giusto necessario dalla busta. Un altro benefit delle verdure surgelate è che sono molto pratiche: già pulite e al netto degli scarti sono un grande aiuto in cucina e non solo per chi va di fretta. Chi vuole seguire una dieta vegetariana oppure ipocalorica e ricca di vitamine, per esempio, è agevolato dal fatto di non doversi rifornire al banco ortofrutticolo spesso e può concedersi di fare la spesa anche una volta alla settimana. Senza contare, poi, che le verdure sottozero si possono utilizzare sia come contorno, sia come base per ricette un po’ più elaborate.
La dieta con verdure fresche e surgelate
Ecco un menu settimanale utile per sgonfiarti e perdere peso. Prevede tante verdure sia fresche, sia surgelate, in modo da poter fare il pieno di vitamine, minerali e preziose fibre (che ti fanno sentire sazia) senza perdere troppo tempo in cucina. Da provare subito!
Colazione: yogurt al naturale e orzo soffiato oppure macedonia di frutta fresca e mandorle, tè al limone o latte parzialmente scremato, biscotti secchi
Spuntino: Succo di frutta fresca oppure yogurt al naturale oppure infuso ai frutti di bosco e mandorle oppure macedonia di frutta e semi oleosi
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