di Francesca Soccorsi
Scegli sfoglie all’olio d’oliva
«La piadina, soprattutto quella classica, con squacquerone e prosciutto crudo, è un piatto ricco, da preferire a pranzo, quando c’è ancora bisogno di energia e si hanno davanti ancora diverse ore per smaltirla », spiega Roberta Madonna, biologa nutrizionista. Se compri la sfoglia al super scegline una fatta con olio d’oliva invece che con lo strutto, il grasso (saturo) utilizzato nella ricetta tradizionale. Meglio ancora, poi, se la farina è integrale.
Abbonda con le verdure
«La piadina classica prevede anche un po’ di rucola nella farcitura. In ogni caso più verdure ci sono, fresche o grigliate, meglio è. Le loro fibre, infatti, aiutano a modulare l’assorbimento dei lipidi», chiarisce l’esperta. Evita, invece, le farciture in cui sono presenti salse, fonti di altri grassi. «Per completare il pasto, bevi una spremuta di agrumi, disintossicante e ricca di vitamine e minerali».
A cena solo un secondo
«Il giorno in cui ti concedi una piadina non consumare nell’ultimo pasto della giornata altri derivati animali (uova, carni, salumi, formaggi e grassi come burro e panna)», suggerisce la dottoressa Madonna. Cosa mangiare? Un secondo leggero. Come una porzione di pesce magro e un contorno di verdure crude condite solo con succo di limone e gli aromi preferiti.
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Articolo pubblicato sul n.45 di Starbene in edicola dal 28/10/2015