«La premessa da cui partire - sottolinea la nostra esperta Sara Farnetti (nella foto) - è che la natura» è un medico intelligente perché «ci sa mettere a disposizione il cibo giusto al momento giusto». Ecco allora tre tipi di verdure che non devono mancare sulla tavola dell'autunno.
IL CARCIOFO
«In questo periodo di passaggio - dice Farnetti - a essere sotto pressione è soprattutto l'apparato gastrointestinale, con difficoltà particolari per il fegato. I sintomi più caratteristici sono meteorismo, bocca amara e un po' impastata, ed è proprio dopo la ripresa del lavoro post-ferie estive che si riacutizzano coliti, gastriti e stitichezza». A soccorrerci c'è il carciofo, pianta erbacea che «contiene la cinarina: sostanza dotata di un effetto detossicante che si manifesta proprio a livello epatico. Favorisce l'espulsione della bile nell'intestino, e insieme alla bile vengono eliminati anche il colesterolo e tutte le sostanze tossiche sia assunte con la dieta, sia prodotte dall'organismo». Il carciofo, inoltre, «contiene fibre utili all'ecosistema intestinale, in grado di funzionare come cibo per i batteri buoni dell'intestino».
Per ottenere il massimo di benefici, i carciofi non vanno bolliti, altrimenti la cinarina si disperderebbe nell'acqua, e di questi ortaggio vanno usati soli i fondi, ossia la parte più tenera. Le foglie infatti sono ricche di lignina, che complicherebbe il lavoro di un apparato gastrointestinale già provato da coliti e gastriti. Il piatto proposto dalla nutrizionista è una pasta condita con i fondi del carciofo.
BROCCOLI, CAVOLFIORI & CO
Altre verdure autunnali "toccasana" sono le crucifere: i broccoli, i broccoletti, i cavolfiori, il cavolo cappuccio, la verza e simili. «Questa famiglia di ortaggi fornisce uno scudo perfetto per difendersi dai primi raffreddori, virus parainfluenzali e stati di debolezza tipici della stagione fredda. Oltre che sostanze antitumorali, le crucifere contengono anche sostanze antibatteriche e antivirali», sottolinea Farnetti. Inoltre, in attesa della stagione delle arance, cavolo cappuccio e verza crudi sono un'ottima fonte di vitamina C.
Broccoli, broccoletti e cavolfiori non vanno assolutamente bolliti, altrimenti si perdono completamente le proprietà alleate delle difese immunitarie. Per cuocerli è meglio stufarli direttamente nell'olio, senza dimenticare l'aggiunta di piante aromatiche che a loro volta difendono dalle infezioni. I broccoli si possono passare in padella con aggiunta di zenzero che ha proprietà simili a quelle del carciofo; oppure si può cucinare uno stufato di verze e porri o cipolla, questi ultimi utili per le difese immunitarie.
LA ZUCCA
«Anche la zucca - prosegue Farnetti - aiuta a potenziare le naturali difese dell'organismo. Ma soprattutto, come possiamo intuire dal colore, fornisce carotenoidi e beta carotene in particolare, dalla potente azione antiossidante, che protegge cellule dalla degenerazione e dall'invecchiamento, causati dall'aggressione dei radicali liberi che ci fanno ammalare più velocemente. Sono sostanze antitumorali e antietà. E ci aiutano anche contro lo stress della ripresa del lavoro, un altro fattore che spesso risveglia gli 'acciacchi' a cui si è più predisposti». La zucca è anche molto tenera e quindi delicata sulle mucose di stomaco e intestino. E' molto digeribile e dunque perfetta per far fronte ai sintomi gastrointestinali di stagione. In cucina, poi, si presta a essere impiegata in moltissime preparazioni. Ma per la nutrizionista è meglio evitare la zucca come ingrediente per i dolci: «E' già dolce e abbinandola ad altri zuccheri si rischierebbe di aumentare i valori glicemici», avverte. Per dessert, quindi, meglio ripiegare sui classici: «La mela o la pera cotte con cannella, chiodi di garofano, vino rosso e buccia di limone - conclude l'esperta - E' il rimedio antibatterico e antivirale più gustoso che ci sia».