I semi di cumino, oltre a essere particolarmente versatili in cucina, sono un mix formidabile di sostanze detox: un’ottima ragione per aggiungerli alle tue ricette dolci e salate, purché a fine cottura per non disperderne le preziose proprietà.
«In realtà, quelli che comunemente chiamiamo “semi” sono i frutti essiccati della pianta. Contengono tante vitamine (A, del gruppo B, C, E e K), sali minerali (potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio e ferro), flavonoidi antiossidanti e oli essenziali», chiarisce la dottoressa Sara Ciastellardi, nutrizionista e omeopata a Livorno, Pisa e Grosseto.
Grazie a questa miscela di nutrienti il cumino è un toccasana per ripulire l’organismo: «Innanzitutto, stimolando la produzione di alcuni enzimi pancreatici, aiuta una buona digestione, premessa indispensabile per dare lo start alla disintossicazione. Inoltre, favorisce il transito intestinale e la diuresi, quindi aiuta a eliminare le sostanze di scarto. E grazie alla ricchezza di antiossidanti “cattura” i radicali liberi e libera fegato e reni dalle tossine, stimolando così la loro attività di filtro. Prima di aggiungerlo alle pietanze, però, è meglio pestarlo con il dorso di un cucchiaio o con il batticarne: in questo modo si sprigiona tutto l’aroma e, soprattutto, si evitano possibili - anche se rare - irritazioni intestinali scatenate appunto dal fatto di mangiare i semi interi. In alternativa, puoi interrarli e consumare le foglioline fresche una volta che la pianta sarà cresciuta», chiude l’esperta.
Qui sotto, eccoti poi 6 idee per sfruttare il cumino in cucina.
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Articolo pubblicato sul n. 29 di Starbene in edicola dal 4/7/2017