Spesso utilizzato al posto del pane per la sua praticità, il pane in cassetta non ha controindicazioni particolari. «Le calorie sono simili a quelle (295) fornite dai bocconcini fatti a loro volta con l’olio. Basta limitarsi a porzioni da 50 g, 1-2 volte al giorno, per non litigare con la bilancia», rassicura la dottoressa Diana Scatozza. Che aggiunge: «Bisogna fare attenzione solo all’apporto di sale, dannoso per la salute se assunto in dosi eccessive. Ecco perché ho dato il voto migliore alle marche che ne fornivano meno». Per individuare i vincitori, il nostro team ha preso in considerazione non solo i valori nutrizionali, ma anche la provenienza, il tipo di ingredienti utilizzati, le caratteristiche organolettiche, il packaging e il rapporto qualità-prezzo.
Premiata la semplicità
«Le confezioni erano tutte molto simili: solo una non lasciava vedere bene il contenuto, che si è poi rivelato pessimo all’assaggio», afferma il dottor Giorgio Donegani. «Rispetto alla ricetta, alcuni prodotti erano preparati utilizzando come grasso l’olio evo (scelta migliore), altri con quello di oliva o di girasole, 3 impiegavano materie prime biologiche (ne ho positivamente tenuto conto nella valutazione) e nessuno i conservanti. Le formulazioni erano molto varie (con sola semola di grano o mix di farine diverse e semi oleosi) e ho premiato la semplicità, intesa come naturalità, cioè assenza di aromi artificiali».
Il voto decisivo? Sul gusto
«Quanto all’aspetto, ho osservato soprattutto l’alveolatura: più è omogenea e meglio è», continua il nostro tecnologo alimentare. «Ho poi controllato che il profumo fosse quello tipico del pane, anche se meno intenso. E che la consistenza non risultasse troppo asciutta. Determinante è stato il voto per il gusto: ho penalizzato le fette che non sapevano quasi di nulla, quelle che avevano un sentore salato eccessivo, quelle che rivelavano delle note anomale. Infine, ho dato un giudizio di qualità riferito anche al prezzo».
ECCO I 4 MIGLIORI PANI IN CASSETTA:
Il nostro food lab: Giorgio Donegani, tecnologo alimentare; Diana Scatozza, medico dietologo; Roberta Piazza, giornalista.
Articolo pubblicato sul n° 13 di Starbene in edicola dal 13/3/2018