Dormire è vitale per il nostro organismo ed è davvero importante che il nostro sonno sia appagante.
Ormai sempre più persone dormono male, hanno un sonno disturbato, o addirittura non riescono a addormentarsi, e al risveglio sono più stanche di prima.
Vanno distinti due momenti precisi del dormire: la fase Rem e quella non Rem, che hanno caratteristiche ben precise e distinte, come ci spiega il professor Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di Medicina del Sonno al San Raffaele di Milano.
Dormire migliora anche la forma fisica e il peso forma, ci difende dai cali d’umore e riduce il rischio di depressione del 70%. È pure un ricostituente per il sistema immunitario e ci allunga la vita.
Se vogliamo dormire bene, dobbiamo prepararci nel modo adeguato già durante il giorno, stando all’aperto almeno 20 minuti o allenandoci regolarmente per 3 ore settimanali, cosa che produce un allungamento di ben 45 minuti del sonno notturno e accorcia i tempi di addormentamento a non più di 15 minuti.
Per dormire bene bisogna tenere sotto controllo la tavola, infatti ci sono alimenti che conciliano un buon sonno e altri che lo rendono difficoltoso. Ce lo conferma il professor Marcello Mandatori, docente di nutrizione olistica all’Università Tor Vergata di Roma.
Capita spesso di andare a letto con pensieri, preoccupazioni, ansie, e stare ore a rimuginare prima di prendere sonno. Come comportarsi in questo caso? Ci dà qualche consiglio la dottoressa Vincenza Castronovo, psicologa e psicoterapeuta del Centro del Sonno dell’ospedale S. Raffaele di Milano.
Se nonostante tutti questi accorgimenti non riusciamo a prendere sonno, che si fa? Si può provare con l’esercizio della “coperta dell’autoipnosi”. Ce lo spiega la dottoressa Elisabetta Bühne, ipnoterapista ad impostazione psicosomatica.
Nel caso in cui neppure questo dovesse funzionare, si può provare con i rimedi naturali, come una bella camomilla calda prima di coricarsi. Se si soffre di insonnia ripetuta, invece, esistono alcuni farmaci che possono aiutaci come i cosiddetti Z farmaci.
E la melatonina? Secondo le linee guida americane, serve non a chi soffre di insonnia, bensì a chi è affetto da sindrome da fase di sonno ritardata, cioè per quelle persone chiamate “gufi” che la sera non andrebbero mai a dormire, ma la mattina fanno fatica a alzarsi.