Formaggio fuso a fette: le 4 tipologie migliori
Il migliore è preparato partendo da tipologie “famose”, con profumo e sapore caratteristici, non è troppo appiccicoso sulle dita e non si attacca ai denti. Abbiamo assaggiato 12 prodotti di marche diverse: ecco i vincitori
Il formaggio fuso a fette è un alimento ricchissimo di sale: «I prodotti del test ne contenevano da un minimo di 2,27 g a un massimo di 3,4 g per etto, a seconda (anche) della sapidità della materia prima utilizzata», afferma la dottoressa Diana Scatozza. «Su Starbene abbiamo ripetuto più volte che troppo sale nuoce alla salute: affatica i reni, causa la ritenzione idrica, può favorire l’ipertensione. Per questo ho dato voti alti alle fette che ne avevano meno e che fornivano più proteine e calcio».
Etichette a confronto
Il nostro tecnologo alimentare ha invece tenuto conto, innanzitutto, degli ingredienti. «Ho premiato i prodotti che dichiaravano in etichetta il tipo di formaggio utilizzato e, con un ulteriore “più”, quelli che specificavano anche la percentuale della materia prima», spiega il dottor Giorgio Donegani. «Bella notizia: nessuno dei campioni analizzati dal lab conteneva polifosfati, un tempo piuttosto in voga. In tutti erano presenti gli stessi sali di fusione, mentre quello che differiva era la complessità della ricetta: aggiunta di burro, proteine del latte, siero di latte, fibre, addensanti, stabilizzanti… Io ho comunque dato la preferenza alla semplicità».
Alla prova dei sensi
«Passando all’analisi sensoriale, ho valutato la consistenza al tatto delle fette, penalizzando quelle molto appiccicose e che tendevano a rompersi facilmente quando venivano staccate dall’involucro», continua il tecnologo alimentare. «Per quanto riguarda l’odore e il sapore, ho assegnato voti più alti a quelle che mostravano un certo aroma e un minimo di carattere conforme al tipo di formaggio. Infine, ho valutato la consistenza in bocca, che non deve risultare eccessivamente pastosa né appiccicosa. Una cosa che ho notato: alcuni prodotti lasciavano una sensazione di asciutto sulla lingua una volta deglutiti, un difetto grave».
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Articolo pubblicato sul n. 45 di Starbene in edicola dal 23/10/2018
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