di Giorgio Sassi
Pomodori pelati e polpe pronte di pomodoro sono due must irrinunciabili in cucina. I primi sono perfetti per tutti i piatti in cui è meglio che il pomodoro mantenga una buona consistenza e non si sfaldi troppo, in modo da dare un condimento denso e corposo. Parliamo di sughi, di ragù, ma anche di farciture: schiacciati con la forchetta sulla pizza i pelati di pomodoro le danno un aspetto più rustico e casalingo. Da parte sua, la polpa a pezzi è imbattibile per i condimenti che accompagnano la cottura dei pesci e delle carni bianche, dove vedere il pomodoro a pezzetti rende anche più bella e naturale la presentazione del piatto.
Ma come scegliere il meglio? Per prima cosa dando un’occhiata all’etichetta nutrizionale.
Attenzione al sale
«Sono due gli elementi più importanti da considerare: la quantità di sale e quella di zucchero aggiunto», spiega Diana Scatozza.
«Per entrambi la regola è semplice: meno ce n’è e migliore è il prodotto sotto il profilo nutrizionale. Non dimentichiamo, infatti, che la maggior parte del sale che ingeriamo ogni giorno non è quello che viene dalla nostra saliera, ma è quello usato come ingrediente dei prodotti che cuciniamo. Basta leggere l’etichetta nutrizionale per rendersi conto che le differenze tra i vari prodotti possono essere sensibili. Per quanto riguarda lo zucchero non deve stupire che sia presente naturalmente in alimenti acidi come i pomodori: sono frutti e ne contengono spesso quantità non trascurabili», spiega l’esperta.
Occhio agli ingredienti
«Da parte mia ho verificato per prima cosa la provenienza, la varietà e la quantità dei pomodori», prosegue Giorgio Donegani.
«Ho valutato positivamente i prodotti ottenuti da soli pomodori italiani, a maggior ragione se riportano anche la specifica della varietà utilizzata (a volte di particolare pregio come nel caso dei San Marzano), e ho considerato la quantità di pomodori (interi o in pezzi) effettivamente presenti nella confezione, rispetto agli ingredienti utilizzati come liquido di governo (tipicamente il succo di pomodoro per i pelati) o per regolare la consistenza (in molte polpe era presente succo concentrato). Ho premiato i prodotti che contengono maggiori quantità di pomodoro e, anche se sono pochi, quelli ottenuti senza addizionare il sale».
L’assaggio dei pomodori pelati
«Sono diversi gli elementi da osservare una volta aperta la scatola», prosegue il tecnologo alimentare.
«I pomodori pelati devono mostrare un bel colore rosso vivo e uniforme, mentre l’odore e il sapore devono essere caratteristici e armonici (né troppo dolci, né acidi), privi di retrogusto amaro o di cotto. Sono importanti la forma e la consistenza: i pelati devono essere sodi, di dimensioni omogenee, non devono presentare parti verdi, nere o giallastre, e devono conservare il più possibile la forma naturale del frutto fresco. Naturalmente, trattandosi di “pelati”, la presenza di bucce deve essere scarsissima, ma praticamente tutte le marche hanno superato bene questo esame».
La degustazione delle polpe di pomodoro
«Passando alle polpe, la loro composizione è piuttosto varia, soprattutto per quanto riguarda l’eventuale presenza di succo e concentrato», continua Donegani.
«Ho premiato i prodotti che ne contengono meno. Per la valutazione del sapore e del colore, le regole da seguire ricalcano quelle descritte per i pelati, mentre meritano un’attenzione particolare le dimensioni dei pezzi, che possono essere diverse per i vari prodotti». Alcuni tra quelli considerati nel test si definiscono “polpa finissima”, con i pomodori triturati in modo da rendere il tutto sostanzialmente simile a una salsa, mentre in altri i pezzi sono evidenti.
«Per i primi un carattere negativo è un’eventuale sensazione acquosa in bocca, mentre dove i pezzi sono ben visibili e percettibili è bene che si presentino di grandezza omogenea, senza frammenti troppo piccoli o di dimensioni eccessive, e che abbiano consistenza sufficientemente soda, senza tendenza a spappolarsi», continua l’esperto.
Il prezzo giusto
«Per i pomodori pelati, considerando il peso sgocciolato, si va da un massimo di circa 5 € al kg sino a un minimo di poco più di 2 €. Mentre per le polpe di pomodoro il divario è più contenuto: all’incirca tra i 3 e i 2 € al kg. Ho premiato i prodotti buoni proposti al prezzo più basso», conclude il nostro tecnologo.
ECCO I MIGLIORI 4:
I nostri tester lab: Dott. Giorgio Donegani tecnologo alimentare a Sesto San Giovanni (Milano); Dott.ssa Diana Scatozza medico specialista in scienza dell’alimentazione a Milano.
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Articolo pubblicato sul n. 22 di Starbene in edicola e in digitale dal 15 settembre 2020