Una porzione di pasta ripiena da 125 g può essere portata in tavola 1 volta alla settimana.
«Al momento dell’acquisto è bene preferire ravioli o tortelli preparati senza l’aggiunta di additivi e, soprattutto, poveri di sale, perché questo ingrediente può causare ritenzione idrica e affaticare i reni e il cuore», afferma la dottoressa Diana Scatozza, medico dietologo a Milano.
«Sono i criteri che ho seguito anch’io per individuare i vincitori di questo lab dal punto di vista nutrizionale».
L’importanza della farcia
Per la valutazione organolettica la parola passa invece al tecnologo alimentare Giorgio Donegani: «Per prima cosa ho controllato la quantità del ripieno, che non dovrebbe rappresentare meno del 35% del peso. Tutti i campioni del lab superavano questa soglia e i vincitori vanno dal 40% a più del 50%. Ho poi dato un giudizio sugli ingredienti, premiando le ricette più semplici e naturali e penalizzando la presenza di aromi non specificati».
La qualità della pasta
Il nostro esperto è quindi passato all’esame della sfoglia.
«Per la valutazione ho considerato la quantità utilizzata di uova: in alcuni prodotti era decisamente superiore al 20% (il minimo accettabile), a garanzia di una giusta tenuta in cottura. Ho anche “misurato” lo spessore, che non deve risultare eccessivo, e analizzato il colore, che deve essere giallo abbastanza carico, senza macchie verdastre in superficie, rivelatrici del passaggio di umidità dal ripieno alla sfoglia. Infine, ho controllato i bordi dei ravioli o tortelli: tutti perfetti, nessuno presentava rotture o fessure dalle quali potesse uscire la farcia durante la cottura».
Ricotta, spinaci e...
Leggendo le etichette, il dottor Donegani ha quindi premiato i prodotti che dichiaravano una dose maggiore dei due ingredienti principali, la ricotta e gli spinaci, e l’impiego di grana padano o parmigiano reggiano dop invece di un generico “formaggio”.
«Quanto ai componenti che servono a “riempire” e dare consistenza al ripieno (pangrattato, fiocchi di patate o anche fibre vegetali), ho dato un voto negativo se la loro presenza era eccessiva, valutandola non solo sulla base delle informazioni sulla confezione (in alcuni prodotti la quantità di pane si avvicinava al 50%, decisamente troppo!), ma anche della verifica diretta fatta sia osservando il colore del ripieno sia assaggiandolo a crudo. Sempre a proposito degli ingredienti della farcia, ho dato la preferenza alle marche che utilizzavano vegetali freschi al posto di quelli disidratati e dato una nota di merito a quelle senza sale aggiunto».
La prova cottura
«Per ogni campione ho seguito esattamente i tempi indicati sulla confezione», prosegue il tecnologo alimentare.
«Dopo aver ripescato i ravioli o i tortelli con una schiumarola, ho valutato la loro integrità, osservando la formazione di eventuali fratture, lo scollamento della pasta con fuoriuscita del ripieno, la presenza di frammenti e spappolamenti. Quindi ho testato l’odore a caldo, muovendo un po’ la pasta nel piatto: non bisogna avvertire sentori estranei o eccessiva presenza di spezie. Dopo di che ho valutato il sapore, che deve essere equilibrato, gradevole e armonioso, tipico degli ingredienti usati: gli aromi si devono sentire senza coprire il sapore degli spinaci e armonizzarsi con quello dei formaggi.
Masticando, ho inoltre apprezzato l'equilibrio pasta-ripieno, cioè la sensazione di pienezza legata alla quantità della farcitura in rapporto allo spessore della sfoglia. Nelle specialità migliori non predominava il gusto della farcia, né si sentiva troppo il sapore dell’involucro esterno. Per ultimo, ho considerato la consistenza del ripieno, che è un indice della correttezza della cottura. Era perfetta se si presentava soda, compatta, ma non dura, mentre un giudizio negativo è stato dato quando l’interno risultava spappolato e inconsistente o in parte passato nell’acqua di cottura».
ll rapporto qualità-prezzo
Come di consueto, il dottor Giorgio Donegani ha poi espresso il suo giudizio anche in base al prezzo al kg, che andava da quasi 12 € per il prodotto più caro a poco più di 3 € per quello invece più economico.
RAVIOLI E TORTELLI DI MAGRO, I MIGLIORI 4:
I nostri Lab tester: Dott. Giorgio Donegani, tecnologo alimentare a Sesto San Giovanni (Milano); Dott.ssa Diana Scatozza, medico specialista in Scienza dell’alimentazione a Milano.
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Articolo pubblicato sul n. 13 di Starbene in edicola dal 10 marzo 2020