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Zuccheri: il programma per sconfiggere la dipendenza

“Sugar detox”: così si chiama un nuovo programma studiato da un pool di esperti americani. Ecco come metterlo in pratica per ridare benessere al corpo e alla mente

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Lo zucchero è dappertutto. Il suo consumo nel mondo è cresciuto vertiginosamente nell’arco degli ultimi cinquant’anni. E continua ad aumentare: secondo il National Diet and Nutrition Survey, il cittadino britannico medio (di età compresa tra i 19 e i 46 anni) consuma 59 g di zucchero al giorno. In Italia la media quotidiana è ancora più alta: 15 cucchiaini, pari a 75 g. Troppi.


Un circolo vizioso

Perché è tanto difficile rinunciare alla dolcezza? Lo spiegano nel recente libro Sugar Detox quattro esperti americani: il medico Kurt Mosetter, il biochimico Wolfgang Simon, lo chef stellato Thorsten Probost e la giornalista specializzata in salute Anna Cavelius.

«Lo zucchero causa dipendenza: ci fa sentire bene, pieni di energia, allegri», spiegano. Il suo effetto sulla psiche è simile a quello di una droga. Ma appena il suo introito diminuisce entriamo in “crisi di astinenza”, avvertiamo nervosismo e stanchezza: sintomi che ci spingono alla ricerca di nuovo dolce in un circolo vizioso. E rischioso...


Non c’è solo il rischio diabete

«L’eccessivo consumo di zuccheri è principalmente associato al diabete di tipo 2, una malattia che sta dilagando. Quando ne mangiamo troppi, la glicemia (cioè il loro livello nel sangue) sale. Il pancreas, allora, libera l’insulina, un ormone che fa entrare il glucosio nelle cellule affinché venga “bruciato” per produrre energia», spiega la dottoressa Diana Scatozza, medico dietologo.

«Quello inutilizzato viene trasformato in minima parte in glicogeno (carburante di riserva di pronto uso) e per il resto in trigliceridi, che vanno a finire nelle arterie (favorendo la comparsa di disturbi cardiocircolatori), nel tessuto adiposo (facendoci aumentare di peso) e nel fegato, alterando il funzionamento e aprendo la strada all’insulino-resistenza. L’ormone fa così sempre più fatica a “togliere” gli zuccheri dal sangue e compare il diabete».

Studi recenti hanno inoltre dimostrato che un rapporto squilibrato tra l’insulina (che entra in azione quando la glicemia sale troppo) e il glucagone (che, al contrario, scende in campo quando si abbassa eccessivamente) svolge un ruolo importante nello sviluppo di molti altri disturbi: osteoporosi, ipertensione, disordini del metabolismo dei grassi, insufficienza renale, dolori muscolari, stanchezza, sovrappeso, ovaio policisitico.

Troppi zuccheri poi possono contribuire anche allo sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Il problema è che anche la nostra psiche ne risente: secondo un recente studio della University College of London, chi esagera con lo zucchero ha maggiori probabilità di mostrare stati di depressione e disturbi d’ansia e panico.


I benefici di una dieta “sugar-free”

Adesso che sai quanto male può farti l’abusare dello zucchero, è venuto il momento di elencarti i vantaggi che otterrai (sul piano della salute) se riuscirai a raggiungere l’obiettivo di spezzarne la dipendenza, come proposto dagli ideatori del programma “Sugar Detox”.

«In primis noterai una perdita di peso», affermano il medico Kurt Mosetter e il biochimico Wolfgang Simon. «Se ridurrai l’apporto di questo nutriente, l’organismo sarà costretto a bruciare prima le riserve di energia di pronto uso accumulate nel fegato sotto forma di glicogeno, poi i depositi di grasso, così il tuo corpo si snellirà. Non solo: la tua pelle apparirà luminosa e potrebbero sparire macchie cutanee e secchezza, specie se aumenterai il consumo di verdura fresca».

Ci guadagnerai anche in energia. Infatti, mentre gli zuccheri ti danno una rapida sferzata, seguita da un repentino calo, una dieta sugar free ti farà sentire in forze e lucida più a lungo.

«Migliorerà anche la qualità del sonno. E starà meglio l’intestino, non più irritato dall’eccessiva dolcezza. Infine, noterai una riduzione dell’ansia, provocata dalla smania per i cibi spazzatura».

Non ti rimane allora che provare a seguire il programma messo a punto dal team americano: eccolo nella gallery qui sotto.

Fase 1: preparati

La prima parte del programma prevede un’analisi accurata della tua dieta e del tuo stile di vita.

Cerca di capire quali sono i cibi più ricchi di zucchero che porti in tavola. Per farlo, tieni un diario alimentare sul quale segnare tutto quello che mangi ogni giorno, possibilmente alla fine di ogni pasto.

Un avvertimento: «Sii onesta con te stessa, non tralasciare nulla (nemmeno le bevande) e aggiungi considerazioni sul tuo umore, descrivi come e quanto riposi, quando ti senti affamata e se questa sensazione si lega ad ansia, nervosismo, stanchezza», raccomanda la dottoressa Diana Scatozza «Prendi anche nota dei momenti della giornata in cui ti senti fisicamente più attiva, precisando se fai sport».

A questo punto inizia a darti qualche obiettivo “healthy”, mettendolo nero su bianco sul tuo diario. Per esempio scrivi: a partire dal giorno X, consumare pasti composti esclusivamente da alimenti sani e nutrienti.

Gli autori del programma “Sugar detox” suggeriscono di iniziare la dieta durante il weekend, per poter fare la spesa, cucinare e mangiare in un’atmosfera rilassata, divertente e motivata, magari coinvolgendo il partner o altri familiari.

Altro consiglio: «Ripulisci frigorifero e dispensa», dice la dottoressa Diana Scatozza «Via dolci e altri cibi ricchi di zuccheri. Così, se ti dovesse venire un attacco di fame, non avrai pericolose tentazioni sulle quali buttarti».

Fase 2: passa ai cibi ok

Non è sufficiente eliminare i cibi ad alto contenuto di zucchero. «Devi anche sapere qual è il modo migliore per rimpiazzarli», avvertono il dottor Kurt Mosetter e i suoi colleghi che, nella fase 2 del loro programma step by step, suggeriscono di privilegiare i cibi freschi, di alta qualità, non trasformati, perché hanno un sapore migliore e forniscono nutrienti preziosi.

E aggiungono: «La dieta migliore per disintossicarsi è quella mediterranea. Prevede abbondante frutta e verdura di stagione, cereali e derivati (preferibilmente integrali), come pane, pasta e riso. E poi patate, legumi, semi e frutta secca, erbe aromatiche e aglio, pesce d’acqua salata, carne bianca e olio extravergine d’oliva».

Ma come regolarsi con gli zuccheri? Vanno aboliti? La risposta del pool di esperti americani è no, almeno non tutti: «Basta imparare a riconoscere quelli salutari e usarli nel modo giusto» affermano «La stevia, per esempio, è ok come dolcificante per preparazioni calde o fredde. Lo stesso vale per il D-galattosio. L’isomaltulosio è l’ideale per le preparazioni da cuocere in forno, il ribosio per drink e dessert al cucchiaio».

Fase 3: fai la dieta

Colazione per 11 settimane

È il momento migliore per consumare carboidrati. Ecco i cibi ok tra i quali scegliere:

• muesli

• pane o fette biscottate integrali

• frutta fresca (solo mele, pere, banane)

• yogurt naturale e ricotta

• formaggio

• uova

• pollo o affettati magri (come per esempio la bresaola).


Pranzo per 8 settimane

Fino alle 14 è possibile mangiare:

• carboidrati a rilascio lento (cereali integrali, legumi) +

• carne

• pesce (di mare o di acqua dolce)

• derivati della soia

• verdure in abbondanza.


Cena per 8 settimane

Niente carboidrati, almeno per le prime 8 settimane.

Punta sulle proteine. Puoi portare in tavola:

• carne (pollo, tacchino, ogni tanto manzo)

• pesce

• verdure e insalate

• formaggio

• uova.


Spuntini per 11 settimane

A metà mattina e a metà pomeriggio punta su snack privi di zuccheri scegliendo tra:

• 1 uovo sodo

• 1-2 fette di prosciutto

• fiocchi di latte

• yogurt

• 1 tazza di brodo vegetale (vedi ricetta).


Dalla nona alla dodicesima settimana

In queste ultime 3 settimane del programma detox puoi consumare carboidrati a lento assorbimento fino alle 6 del pomeriggio.

Nel menu del pranzo (o della cena, se la fai molto presto) puoi includere:

• derivati della soia

• legumi

• amaranto, grano saraceno, miglio, mais, quinoa, riso integrale, riso basmati, riso rosso o patate cotte al forno (tutti come contorno)

• verdure o insalate di stagione

• pane integrale

• frutta fresca (pompelmo, fragole, lamponi).


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Articolo pubblicato sul n. 11 di Starbene in edicola dal 27/02/2018

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