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Detox: come scegliere l’acqua per depurarsi

Per disintossicarsi servono almeno 2 litri di acqua al giorno. Ma quale? Non tutte hanno gli stessi effetti sull’organismo. Segui le nostre dritte: in un paio di settimane avrai eliminato tossine e scorie, ti sentirai sgonfia e leggera e la pelle risulterà idratata e luminosa

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L'acqua in generale, anche quella del rubinetto, è notoriamente fra i principali alleati per depurare l’organismo. Per amplificarne l’azione detox, magari dopo un periodo di sgarri alimentari, la soluzione più efficace sta però nel scegliere specifiche acque minerali in bottiglia: «Contengono concentrazioni elevate di sostanze in grado di stimolare l’attività dei principali organi emuntori del corpo, a partire da reni e fegato, quindi sono molto utili per favorire la disintossicazione dell’organismo», spiega la dottoressa Sara Ciastellardi, nutrizionista e omeopata a Livorno, Pisa e Grosseto.


Le caratteristiche delle acque depurative

«L’azione depurativa è massima se si punta sulle acque solfato-magnesiache, sulle bicarbonate e sulle sulfuree, da scegliere in base alle esigenze individuali, come ti spieghiamo più avanti», prosegue la nostra esperta.

«Le prime hanno un contenuto di solfati superiore a 200 mg/l (ma inferiore a 250 mg/l, altrimenti non sono più potabili) e una quantità di magnesio superiore a 50 mg/l. Le seconde presentano invece un tenore di bicarbonato superiore a 600 mg/l, mentre in quelle sulfuree il quantitativo di acido solfidrico è pari o superiore a 1 mg/l. La lettura dell’etichetta ti permette di individuare facilmente il tipo di acqua».


Quanta acqua bere e quando

Ecco poi come sfruttarne al massimo le proprietà: «I risultati migliori si ottengono bevendo 2-2,5 litri di acqua durante l’intero arco della giornata, iniziando dal mattino appena alzati. Puoi effettuare cicli di 10-15 giorni, da ripetere 3-4 volte durante l’anno», spiega l\'esperta.

«In questo modo riattivi le funzioni intestinali, stimoli il lavoro del fegato e favorisci la diuresi: tutti meccanismi indispensabili per permettere all’organismo di liberarsi delle sostanze di scarto».

«Il consiglio è di bere lontano dai pasti, sia per assimilare al meglio i minerali, sia perché quando siamo a digiuno l’acqua “raccoglie” meglio le scorie e le tossine che incontra nel lume intestinale e ne facilita l’escrezione», conclude Sara Ciastellardi.


Quale acqua scegliere, a seconda delle esigenze

  • Per stomaco e intestino «Suggerite le solfato-magnesiache: favoriscono lo svuotamento gastrico, rilassano la muscolatura intestinale e attivano il transito, quindi accelerano l’eliminazione delle scorie dell’apparato digerente», consiglia l'esperta.


  • Per il fegato «Punta sull’acqua bicarbonata: facilita la digestione, stimola la secrezione degli enzimi del pancreas e ha un’azione coleretica e colagoga, cioè favorisce la produzione e l’escrezione della bile», suggerisce la nutrizionista.


  • Per la pelle «Con le acque sulfuree pulisci l’epidermide grazie alla loro azione antisettica, antiossidante e antiseborroica. In più, il contenuto elevato di zolfo favorisce la disintossicazione di tutto l’organismo da metalli pesanti e radicali liberi, con i benefici sulla pelle visibili già in pochi giorni», assicura la nostra esperta.


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Articolo pubblicato sul n. 12 di Starbene in edicola dal 06/03/2018



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