A pranzo il 65% di chi lavora e il 78% degli studenti universitari consuma pasti cucinati e portati da casa. È ciò che emerge da un’indagine condotta dalla società di ricerche di mercato Nomisma per l’Osservatorio Buona Pausa Pranzo di Cirfood (Cooperativa italiana di ristorazione) su un campione di 1200 interviste. Insomma, è la rivincita della “schiscetta” (dal milanese “schiscià”, schiacciare). Ma come prepararla?
Meglio evitare gli avanzi
Altroconsumo, associazione italiana di consumatori, ha appena pubblicato Schiscetta sana e gustosa (disponibile in formato digitale sulla app InEdicola, al prezzo di 9,99 € e gratuita per i soci).
«È meglio evitare di portare una zuppa o un’insalata di sole verdure, perché si rischia di non assumere tutti i nutrienti necessari (carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali)», spiega Emanuela Bianchi, alimentarista di Altroconsumo che ha contribuito alla guida. «L’ideale è un piatto unico con cereali e legumi oppure carne bianca e pesce freschi, che si possono acquistare già porzionati o dividere a casa e mettere in freezer».
Qualche esempio? Couscous, tacchino e carciofi oppure pasta integrale con pomodorini, tonno, rucola e pesto o ancora riso Venere con mazzancolle e zucchine. Con in aggiunta le verdure, da consumare crude come antipasto o spuntino spezza-fame: sono ok per praticità pomodorini, carote, peperoni, sedano, finocchi. Anche la frutta è bene sceglierla “comoda” da riporre in borsa o nello zaino (sì a mele, banane e agrumi).
«Il pasto per l’ufficio si può preparare la sera prima o meglio ancora cucinarlo nel weekend e surgelarlo, pensando al menu per i vari giorni. Meglio invece evitare di portare al lavoro gli avanzi della cena: il rischio è di incorrere in un’alimentazione troppo monotona», avverte l’esperta.
Il contenitore giusto
Attenzione poi al trasporto: «Come “lunch box”, come la chiamano gli anglosassoni, meglio scegliere un contenitore ermetico in vetro pirex o in plastica adatta per essere scaldata al microonde, forno che ormai molti uffici mettono a disposizione dei dipendenti», conclude la dottoressa Bianchi.
Con l’app giusta il cibo ti arriva in ufficio
Il 21% dei lavoratori, secondo l’indagine di Nomisma, ha l’abitudine di ordinare online e farsi recapitare il pranzo in ufficio. Tanto che ultimamente è un fiorire di app studiate apposta per soddisfare questa nuova esigenza.
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Articolo pubblicato sul n. 8 di Starbene in edicola dal 4 febbraio 2020