LE RAGIONI DEL NO
«Troppi spuntini inducono alla sedentarietà e, dunque, ci fanno mettere su pancetta», sostiene il dottor Luca Speciani, medico e alimentarista. «È dimostrato, infatti, che una leggera fame attiva nell’organismo la produzione di una proteina, la Foxa 2, da cui dipende la voglia di fare moto. Questa sostanza si “spegne” dopo i pasti, perché viene inattivata dall’insulina, che si innalza per mantenere costante la quantità di zuccheri nel sangue.
Quindi, è importante che nel corso della giornata ci siano momenti di “pace” per questo ormone. Inoltre mangiare troppo spesso riduce la quantità di glucagone, prodotto dal pancreas quando siamo in una condizione di digiuno protratto (4-6 ore) e in grado di “sciogliere” i grassi del tessuto adiposo.
Facciamo un esempio: una prima colazione abbondante, a base di frutta fresca, cereali integrali, yogurt e caffè, ti permette di “tirare” fino all’ora di pranzo. Così, se mangi alle 8, alle 10 l’insulina tornerà a livelli normali e, dalle 10 fino al pasto successivo, il glucagone ti consentirà di mobilizzare i grassi dagli adipociti. Se, invece, alle 10 introduci uno spuntino che richiede una digestione completa, l’azione del glucagone si interrompe e riparte quella dell’insulina, che ha come effetto immediato il blocco della lipolisi. Ovvero: addio dimagrimento».