Si fa presto a dire eyeliner: ne esistono di diversi tipi e consistenze, liquidi, in gel, a pennarello… Da qualche anno, poi, grazie ai progressi della tecnica cosmetica, ci sono anche quelli a matita: i più semplici da usare, poiché permettono anche a chi non ha la mano ferma o non è esperta, di realizzare una riga perfetta. Si tratta, infatti, di un genere di eyeliner che si può sfumare o anche cancellare durante la stesura, dal momento che ha una mina in gel che, rilasciando un pigmento morbido, scorre bene e permette di tracciare linee senza sforzo.
«L’altro vantaggio è la polivalenza di queste matite eyeliner: si possono usare per giochi grafici precisi, con virgole ardite e sottili o piene e colorate, ma non solo», spiega la makeup artist Lucrezia Bartilucci. «Sfumate subito dopo l’applicazione, diventano basi per smokey eyes che non sbavano; si trasformano in matite classiche però waterproof; diventano persino ombretti per la linea infracigliare che non formano accumuli e restano inalterati per ore. Permettono, quindi, make up adatti anche alle meno giovani, ma sempre desiderose di un trucco impeccabile e, perché no, innovativo, oltre che facile e comodo».
La novità sta anche nella proposta di colori, oltre al classico nero: bianco, oro, bordeaux (stupendo con gli occhi castani e verdi), marrone (da provare per una riga spessa, ma non aggressiva), grigio, blu, argento… Abbiamo messo alla prova 12 di questi eyeliner multifunzione, scegliendone 4. Ecco con quali criteri li abbiamo selezionati.
Eyeliner a matita, la formula
«La mina è composta da un mix di cere, vegetali come la cera carnauba o di sintesi (nell’INCI, la lista degli ingredienti li trovi come copernicia cerifera cera e synthetic wax), pigmenti per dare il colore desiderato (li individui con la sigla CI e vari numeri, tipo 77491) e resine hi-tech: sono quest’ultime a garantire la resistenza ad acqua, lacrime o sfregamento, grazie alla loro struttura reticolata che “imprigiona” i pigmenti al suo interno», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei.
«Si tratta di formule molto avanzate e sicure, oftalmogicamente testate, in cui la parte del leone la fanno ingredienti dai nomi incomprensibili per i profani, ma fondamentali per dare agli eyeliner durata e l’effetto no transfer (come Isododecane e Trimethylsiloxysilicate/ Dimethiconol Crosspolymer), e poiché non contengono acqua non hanno bisogno di conservanti», sottolinea il cosmetologo. Per questa ragione, dal punto di vista degli ingredienti, abbiamo considerato tutte le matite prese in esame a pari merito, mentre decisivo il test pratico e il costo.
«Un diverso equilibrio tra le cere (che danno scorrevolezza) e il resto, infatti possono rendere l’eyeliner troppo duro o, viceversa, eccessivamente morbido e quindi poco resistente», rimarca Borellini.
Eyeliner a matita, la prova
Abbiamo testato i prodotti più volte e con diversi tipi di tratto, applicandoli sia per la classica riga con virgola, sia nella parte inferiore dell’occhio. Abbiamo, quindi, considerato la scrivenza (la capacità di tracciare righe), la regolarità dell’erogazione, la precisione, la sfumabilità e la possibilità di correggere il tratto, la durata nel corso della giornata e se fossero necessari ritocchi. Non ultimo, abbiamo valutato la praticità delle varie matite, con i tappi, le mine retraibili, gli eventuali accessori presenti.
Con la truccatrice Lucrezia Bartilucci abbiamo poi analizzato il tipo di tratto e quindi lo spessore della mina, la possibilità di temperarla per tracciare segni precisi e netti, anche sottili, i colori, che tipo di sfumatura si potesse fare e fino a quando, prima che il pigmento asciughi, se fossero presenti accessori come il temperino e lo sfumino, il tipo di supporto, se automatico (si gira ed esce la punta) o a classica matita, la durata del pigmento. Infine, abbiamo scartato gli eyeliner che dopo poco tempo sbavavano, quelli troppo cari e dato la preferenza a quelli facili da usare per la consumatrice.
Il consiglio
«Per un risultato ottimale, dopo l’uso tappa sempre bene l’eyeliner per evitare che la mina si secchi e tienilo ben temperato, così da avere una punta in grado di tratteggiare ogni tipo di riga. Se fa caldo, prima di temperare, mettilo in frigorifero e applica un velo di cipria trasparente prima di stendere il colore. Chi preferisce un tratto fine e virgole grafiche, si troverà bene con prodotti dalla mina sottile, mentre chi ama segni pieni, preferirà gli eyeliner a forma di matita classica. Il nero è il colore irrinunciabile per la tipica virgola, mentre per un impatto più chic e sofisticato ok al marrone, il bordeaux e il verde scuro. Infine, oro, argento e bianco consentono giochi grafici d’effetto», conclude la makeup artist.
I nostri Lab tester: Umberto Borellini, cosmetologo; Lucrezia Bartilucci, makeup artist; Laurence Donnini, giornalista