Tutto il buono dell’olio d’oliva

L’ultima scoperta? L’olio di oliva contiene le impennate della glicemia e aiuta a tenere sotto controllo il diabete



L’olio extravergine di oliva, cardine della dieta mediterranea, viene considerato uno degli alimenti più preziosi per il benessere dell’intero organismo. Merito dei grassi “buoni” che contiene e delle tante sostanze protettive che ne fanno il condimento d’elezione, soprattutto a crudo, per chi a tavola vuole mettere d’accordo gusto, salute e perfetta forma fisica.

L’ultima scoperta sulle virtù protettive dell’oro verde? Riduce le impennate della glicemia dopo i pasti e contribuisce a proteggere dalle complicanze cardiovascolari del diabete.


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Uno studio tutto italiano

Che l’olio extravergine d’oliva faccia bene lo si sapeva da tempo. Ma i ricercatori non smettono di concentrare l’attenzione su questo prezioso condimento per scoprirne sempre nuove virtù.

«Un recente studio della Società Italiana di Diabetologia ha dimostrato che aggiungere olio d’oliva agli alimenti riduce l’indice glicemico dei pasti, ovvero le impennate post-prandiali della glicemia e può contribuire in questo modo a proteggere i pazienti dalle complicanze cardiovascolari e microvascolari del diabete» commenta la professoressa Angela Rivellese dell’Università di Napoli Federico II, una delle coordinatrici dello studio.

Un aiuto per chi soffre di diabete

Appena pubblicato sulla rivista Diabetes Care, organo ufficiale dell’American Diabetes Association, lo studio parte dalla considerazione che non solo i carboidrati ma anche i grassi influenzano i livelli di glicemia dopo un pasto. In generale i grassi tendono a ritardare i tempi dello svuotamento gastrico e questo dovrebbe (almeno in teoria) tradursi in un’attenuazione del picco di glicemia post-prandiale.

«Ma i grassi non sono tutti uguali e le loro interferenze con la glicemia post-prandiale possono variare molto a seconda della loro qualità – continua l’esperta – Lo studio ha verificato che la glicemia dopo il pasto risultava più bassa se per la preparazione dei cibi viene usato l’olio d’oliva rispetto al burro e addirittura se si evita del tutto l’uso dei grassi».

Perché è così buono

«L’olio extravergine d’oliva è un alimento prezioso per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di molte altre patologie croniche – continua la professoressa Rivellese – Ha infatti influenze positive sui livelli di colesterolo, sulla pressione arteriosa, sull’accumulo di grassi nel fegato, sulla utilizzazione del glucosio a livello muscolare, e tutto questo per via del tipo di grassi che contiene, in gran parte insaturi, a differenza di quelli contenuti nel burro, nella panna, nei formaggi e nelle carni grasse che sono prevalentemente saturi».

Non solo grassi ma anche antiossidanti

«Oltre a grassi buoni, l’olio extravergine di oliva contiene anche altri composti benefici per la salute e il benessere come i polifenoli, sostanze con elevato potere antiossidante che aiutano a prevenire l’arteriosclerosi e contribuiscono ai molteplici effetti salutari dell’olio extravergine di oliva, incluso il buon controllo della glicemia dopo i pasti» commenta l’esperta.

Naturalmente il consiglio è sempre quello di utilizzare l’olio extravergine di oliva possibilmente a crudo proprio per sfruttarne a pieno le virtù nutrizionali.

Anche la linea ringrazia

Evitare picchi di insulina è fondamentale per chi soffre di diabete ma può essere anche d’aiuto per chi vuole tenere sotto controllo l’ago della bilancia.

Non a caso l’olio extravergine di oliva si può considerare il più in linea tra i condimenti. Merito anche del suo gusto pieno che permette di limitare al minimo il quantitativo da utilizzare per condire e preparare i piatti a differenza di altri grassi meno saporiti con i quali è più facile esagerare mettendo così in pericolo la forma fisica. 

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