di Angelo Piemontese
Un buon vasetto di yogurt a colazione o a metà mattina o nel pomeriggio per spezzare la fame? Oggi c’è un motivo in più per mangiarlo. Si è scoperto, infatti, che ha un effetto benefico anche sulla pressione arteriosa, specialmente nelle donne.
Lo afferma un recentissimo studio della Boston University School of Medicine, dove i ricercatori hanno eseguito un’analisi statistica in tre database americani contenenti informazioni sullo stato di salute e le abitudini alimentari di decine di migliaia di persone di età compresa tra i 25 e i 50 anni, seguite per un periodo di tempo tra i diciotto e i trent’anni.
Gli studiosi hanno potuto estrapolare i dati sugli effetti del consumo di yogurt e hanno visto una riduzione del rischio di sviluppare pressione alta del venti per cento nelle donne che mangiavano cinque o più porzioni di quest’alimento alla settimana, rispetto a chi invece lo mangiava una volta al mese.
Non si è evidenziato, però, un equivalente beneficio negli uomini, forse anche perché non sono assidui consumatori del cremoso latticino quanto le donne. Se invece l’alimento viene associato a una dieta specifica per tenere sotto controllo la pressione, riduce il rischio di ipertensione in ambo i generi. Infatti dall’analisi dei dati è risultato che sia uomini sia donne che assumono molta frutta, verdura, cereali integrali, noci, fagioli e altri prodotti caseari a basso contenuto di grassi, cioè seguono una dieta pianificata proprio per evitare l’ipertensione, il rischio di sviluppare la pressione alta si riduce del trenta per cento se viene assunto regolarmente yogurt cinque o più volte alla settimana.
In generale, da quanto si è evinto dallo studio, anche latte e alcuni tipi di formaggi sembrano giocare un ruolo positivo sulla pressione, ma non così incisivo quanto lo yogurt.
Che sia intero, magro, alla greca o probiotico non importa (ma ok se è senza zuccheri aggiunti): lo studio ha dimostrato come questo alimento sia un prezioso alleato per il cuore e l’apparato circolatorio, diminuendo uno dei fattori di rischio principali, l’ipertensione, per le patologie e gli eventi cardiovascolari e gli ictus.
23 marzo 2016
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