Amato da tutti i bambini e anche da tanti adulti, il latte condensato si allontana molto da quello vaccino dal quale ha origine. «L’ingrediente base viene privato di gran parte dell’acqua di cui è ricco, poi si aggiungono notevoli quantità di zucchero che lo rendono denso e colloso, gli conferiscono il tipico sapore dolce e caramellato e ne prolungano di molto la durata, se mantenuto chiuso ermeticamente, perché viene impedito ai microrganismi di moltiplicarsi», spiega la dottoressa Francesca Argellati, biologa nutrizionista a Genova.
Cosa contiene il latte condensato
Sempre per l’elevato contenuto di carboidrati semplici il lattecondensato è un cibo molto energetico. «Ce ne sono circa 57 g per 100 g di prodotto, quindi più della metà del peso totale, e sono prevalentemente disaccaridi, in particolare saccarosio», prosegue la nostra esperta. «Poi ci sono i lipidi, rappresentati in gran parte da trigliceridi, ovvero grassi saturi, che sfiorano i 10 g sempre per etto. Le proteine, poco meno di 9 g, sono invece di buon valore biologico. E tra le note positive c’è anche il fatto che abbondano i sali minerali, soprattutto potassio, fosforo e calcio, e le vitamine, tra cui la B2 o riboflavina e la A. Tuttavia, non bastano queste ultime caratteristiche ad autorizzare un consumo frequente di latte condensato, perché - come sottolineato in precedenza - contiene tanto, troppo zucchero, che può favorire l’insorgere di infiammazioni nell’organismo».
Conta anche il "come" viene impiegato
Malgrado non si tratti di un alimento da annoverare tra i più sani, non è comunque necessario bandire il latte condensato. «L’importante è non farne uno snack da gustare tutti i giorni, ma solo di tanto in tanto al posto del dessert (perché tale è), abbinandolo a un alimento “furbo” come il pane integrale: spalmandolo su una fetta se ne mangia infatti di meno che non consumandolo al cucchiaio. In più, si sfruttano le proprietà delle fibre contenute nei prodotti integrali, che aiutano a bilanciare l’impatto sulla glicemia e a limitare i picchi di insulina. In alternativa, può essere utilizzato come ingrediente per la preparazione di alcuni dolci al cucchiaio, nei quali sostituisce l’accoppiata zucchero-panna», conclude la dottoressa Argellati.
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