di Alessandro Mesini
Facili da coltivare in casa, ti riforniscono, anche in inverno, di “verdura” fresca, ricca di fibra digeribile, minerali e vitamine a costo praticamente zero e calorie contenute.
Procurati semi biologici o non trattati, che riportino sulla confezione la provenienza e la qualità certificata. Puoi provare a fare germogliare quelli di pisello, fagiolo, ma anche di alfa-alfa (erba medica), cavolo rosso, porro, ravanello, finocchio, broccolo...
I semi di soia sono quelli più comunemente utilizzati. Dopo averli lavati, lasciali in ammollo per 12 ore, scolali e ponili in un barattolo o un piatto di vetro o di plastica oppure in un apposito contenitore forato sul fondo per favorire l’eliminazione dell’acqua in eccesso e ridurre il rischio che si formino muffe. Coprili con un panno umido (devono stare al buio) e collocali lontano da fonti di calore. Risciacquali ogni 6 ore e scarta a mano a mano quelli che non si sviluppano.
Dopo 3-5 giorni potrai già mangiare i primi germogli, che sono di colore bianco. Prima di consumarli lasciali alla luce qualche ora. Una volta raccolti, puoi anche conservarli in frigorifero per 5-7 giorni. E non stupirti se, seppure più lentamente, continueranno a crescere.
L’acqua è il solo elemento che devi controllare per farli sviluppare bene. Deve essere pulita e aggiunta con regolarità, altrimenti rischierai di dover buttare via tutto.
Controlla i semi che non riescono a germinare, perché sono rotti o privi di una parte di tegumento. Toglili dal recipiente ma non buttarli, puoi sempre utilizzarli per preparare una zuppa di verdure ricca di proteine e minerali.
Più zinco e meno calorie
«I germogli, in particolare quelli di soia, hanno lo stesso contenuto di proteine, grassi e carboidrati dei semi di partenza. Ma sono più ricchi di zinco (prezioso per le difese immunitarie) e vitamina B6 e hanno il 20% in meno di calorie», spiega la dottoressa Luciana Baroni, presidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana.
Attenzione alle muffe
Prima di essere posti a germinare, i semi devono essere risciacquati in acqua tiepida per allontanare la polvere e i residui vegetali.
➔ Mettili in una vaschetta dove farai scorrere l’acqua che uscirà a sfioro, agitali più volte e ripescali con le mani o con un colino.
➔ Non sottovalutare l’importanza di questo passaggio perché, durante la germinazione, i detriti vegetali ammollati nell’acqua iniziano un processo di degrado.
➔ Quando le muffe sono visibili, hanno già sviluppato una rete di radici che si estende ben oltre la zona contaminata. Non consumare assolutamente i semi ma introducili nella compostiera o nel bidone dell’umido.
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Articolo pubblicato sul n. 48 di Starbene in edicola dal 17/11/2015