hero image

Le bacche di goji: che cosa sono e perché fanno bene

Ricchi di minerali e antiossidanti, questi piccoli frutti rossi hanno conquistato gli italiani. Ecco come portarli in tavola

credits: istock




Il nostro Paese è il primo consumatore in Europa di bacche di goji. Lo dicono i dati della Global Survey di Nielsen Health/ Wellness: food as medicine. Ben sette italiani su 10 apprezzano questi frutti per le loro virtù salutari.

Tanto che, negli ultimi tempi, non si trovano più solo essiccati o disidratati in bustina e freschi in vaschetta, ma sono impiegati anche come ingredienti in diversi prodotti alimentari: cioccolato, salse, yogurt, biscotti, gelati, marmellate, succhi, dolciumi...

C’è pure chi utilizza la purea di questo frutto per preparare la pasta bio, come il pastificio Antica Madia (anticamadia.com) a Diano d’Alba (Cuneo) o insaccati biologici come il salumificio Mainelli a Oleggio (Novara). E chi utilizza le bacche fresche per produrre birra al goji come i birrifici artigianali Pejo a Cogolo (Trento)
e Mustacanus a Roma. 


Le trovi anche made in Italy

«Le bacche di goji sono dei veri e propri integratori naturali, che stimolano il sistema immunitario, combattono i radicali liberi e aiutano l’organismo a rallentare l’invecchiamento cellulare.

Inoltre, questi frutti sono una miniera di minerali preziosi per l’organismo, in particolare di calcio, ferro, potassio e selenio», spiega la dottoressa Michela Carola Speciani, medico del Centro Sma di Milano ed esperta in nutrizione applicata.

Originarie dell’Asia, in particolare della Cina, della Mongolia e del Tibet, ormai sono coltivate anche da noi. Per promuovere la produzione di quelle nostrane è nato il marchio “goji italiano” (gojiitaliano.com) che riunisce alcuni agricoltori che coltivano bacche biologiche del tipo Lycium barbarum in Calabria, Basilicata, Puglia, Lazio e in altre Regioni del Sud.

«Si tratta di una varietà più pregiata rispetto al Lycium chinense, che viene importato per lo più sotto forma di bacche essiccate e che molto spesso è ricco di conservanti come i solfiti», spiega Rosario Previtera, agronomo e presidente della Rete di imprese “Lykion” per il Goji italiano. Le bacche nostrane, inoltre, presentano una maggiore concentrazione di antiossidanti.

I ricercatori dell’Università di Perugia hanno scoperto che hanno un contenuto superiore e qualitativamente migliore di carotenoidi, come betacarotene, luteina, zeaxantina e licopene rispetto a quelle importate dai Paesi asiatici.

Le ricerche condotte dal Dipartimento di scienze biomolecolari dell’Università di Urbino e dal Dipartimento di farmacia dell’Università di Napoli, hanno inoltre individuato sostanze benefiche non solo nella bacca, ma anche nelle foglie, nel picciolo e nei rami. 


Possono causare allergie

Le bacche di goji possono scatenare reazioni anche gravi. L’allarme è stato lanciato di recente dagli allergologi francesi. «Le bacche contengono degli allergeni chiamati LTPs. Reazioni crociate sono state descritte con il polline di olivo e artemisia, con cibi come noci, pesche, pomodoro e con il tabacco.

Attenzione poi alla possibile interazione con alcuni farmaci, in particolare con gli anticoagulanti. Se si è in terapia è importante chiedere consiglio al proprio medico prima di inserire nella dieta quantità rilevanti di questo frutto», conclude l’esperta.


Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul n.1 di Starbene in edicola dal 19/12/2017

Leggi anche

Antiaging: le bacche antiossidanti

Nergi®, pitaya, Feijca: 3 nuovi superfrutti

Influenza: come prevenirla con le bacche di rosa canina

Frutta secca e semi: golosi e salutari

Grani antichi: tutte le virtù