NON FISSARTI SULLE CALORIE
Il “difetto” di questo alimento è che può fornire molti zuccheri semplici (ecco perché nella nostra Dieta Libera non devi assumerne più di 400 g al giorno) che finiscono nel sangue facendo impennare la glicemia: così il pancreas è chiamato a produrre insulina, un ormone che li trasforma in grassi di riserva remando contro i nostri sforzi di dimagrire e favorendo, a lungo andare, aumento di peso e diabete. Ma la questione non è così semplice.
La frutta migliore per fare pace con la bilancia non è necessariamente quella meno energetica e dolce. Alcune varietà poco caloriche, come il melone Cantalupo, che dà 33 calorie e 7,4 g di zuccheri, andrebbero portate in tavola meno dell’uva che, a parità di peso, ti regala 61 calorie e 15,6 g di dolcezza. Non stiamo dando i numeri, solo riportando i dati di una ricerca pubblicata sull’autorevole British medical Journal.
Secondo i risultati dello studio condotto dal gruppo di Isao Muraki, dell’Harvard School of Public Health di Boston (Usa), chi mangia 3 porzioni alla settimana di acini (bianchi o neri non fa molta differenza), mirtilli e mele ha un rischio più basso di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi sceglie pesche, albicocche, arance o melone.
Il merito è della quercitina, noto antiossidante, che sembrerebbe in grado di migliorare l’utilizzo del glucosio da parte dei muscoli. Ma i tipi che possono funzionare poco per raggiungere un obiettivo possono dimostrarsi la scelta giusta per un altro. E sostenerti nella lotta contro i chili di troppo.