POLPI & CO. ALL'ACQUA OSSIGENATA
In questo caso la questione è molto complessa, perché l’utilizzo di soluzioni acquose contenenti perossido di idrogeno non va dichiarato. Il motivo? Non sono considerate un additivo. «Il loro uso è autorizzato solo come “coadiuvante tecnologico”, cioè come “aiuto” nelle fasi di lavorazione dei molluschi cefalopodi (seppie, calamari, polpi) eviscerati, decongelati o congelati (quindi, non freschi)», spiega Valentina Tepedino, medico veterinario specializzato in Ispezione dei prodotti ittici e direttore di Eurofishmarket.
«Questo trattamento non è pericoloso per la salute, purché si rispettino modalità di impiego e percentuali precise, tuttavia cambia l’aspetto del prodotto, perché lo sbianca e lo rende più appetibile. Dunque, sarebbe giusto che il consumatore fosse informato». Invece, l’obbligo, come detto, vale solo per gli additivi (che mangiamo insieme al pesce). Ma chi ci assicura che non rimangano residui di acqua ossigenata?
«A oggi non sono disponibili metodiche per rilevarne la presenza, quindi non possiamo avere la certezza che i molluschi cefalopodi ne siano realmente privi. Proprio per questa ragione Eurofishmarket ha lanciato una petizione, che aiuti il consumatore a scegliere senza dubbi» (vedi qui di seguito). Di recente è stata presentata anche un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di segnalare in etichetta l’utilizzo di sostanze che modificano l’aspetto dei prodotti.