Le labbra ideali sono morbide, senza pellicine, segni o screpolature. Perfette e piene, non conoscono secchezza né linee di disidratazione. Tuttavia, la maggior parte delle persone ha bisogno di un aiuto sotto forma di balsamo per le labbra ad hoc per ottenere questo invidiabile risultato. Non deve sorprenderti: le mucose labiali sono prive di ghiandole sebacee, dunque sono meno protette dagli sbalzi di temperatura, dal vento e dai piccoli traumi. Ecco perché scegliere un prodotto specifico per questa zona delicata è un gesto che può trasformare in meglio la tua bocca, evitandole tanti piccoli fastidi oltre a prevenire la formazione di microrughe che, alla lunga, rendono meno precisa l’applicazione del rossetto.
«I balsami labbra, che non a caso un tempo si chiamavano burrocacao perché erano a base di questo ingrediente, creano un film protettivo a base di ingredienti di origine vegetale (come, appunto, il burro di cacao) o di sintesi (petrolati, paraffine) per limitare al massimo la dispersione d’acqua e creare una pellicola protettiva grazie anche a cere, naturali e no», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei.
L’offerta è ampia: stick, barattolini, tubetti, così come la gamma di prezzi. Cosa è meglio per te? Abbiamo valutato 14 formule, scegliendone 4. Scopri perché le abbiamo preferite.
La formula
«I balsami labbra finiscono per essere, in parte, ingeriti. È un fatto da non dimenticare quando se ne sceglie uno. Per l’uso quotidiano è preferibile scegliere prodotti i cui ingredienti siano il più possibile di derivazione naturale e, perché no, commestibili: burro di cacao, ma anche di karitè o di cupuaçù, olio d’oliva, di avocado o di cocco svolgono un’azione emolliente e idrorestituitiva. Se poi nella formula sono presenti cere di origine naturale come quella d’api e, per i vegani, candelilla, carnauba ed estratto di avena si crea un efficace film protettivo che trattiene l’acqua ed evita quindi secchezza e pellicine. Completano il tutto agenti antiossidanti come la vitamina E o C, ma anche attivi specifici antietà, come i peptidi, o lenitivi, come l’estratto di calendula», dice il cosmetologo.
Questa scelta è destinata a far salire il prezzo del balsamo labbra perché si tratta di ingredienti pregiati e senza dubbio più costosi di quelli di sintesi, ma ne vale la pena in termini di risultati (la dermoaffinità di burri e oli rende il prodotto poco untuoso, ma nutriente). Spesso, poi, il lieve aroma degli ingredienti naturali risulta meno stucchevole di alcuni “sapori” aggiunti artificialmente e non ci si stanca di portarli sulle labbra, come spesso avviene con gli aromi stintetici.
«Meglio invece riservare a situazioni estreme come l’alta montagna o il sole dei Tropici le formule molto filmogene a base di petrolati (paraffinum liquidum, mineral oil), cere sintetiche, derivate anch’esse dagli idrocarburi (cera microcristallina, synthetic wax), e filtri solari, evitando comunque l’ethylhexyl methoxycinnamate, innocuo sulla pelle, ma che è meglio non ingerire» sottolinea Borellini.
La prova
Abbiamo applicato i balsami sulle labbra “nude” al mattino. Quindi abbiamo osservato nel corso delle ore durata dell’idratazione, confort, eventuale sapore e profumo. Abbiamo anche considerato la praticità delle confezioni e la chiarezza delle etichette, oltre a prezzo in relazione alla qualità. In un caso abbiamo dovuto scartare un balsamo per il suo costo eccessivo.
Il consiglio
«Il balsamo labbra ti accompagna dalla mattina alla sera in diversi modi: a inizio giornata, sulle labbra nude o sotto al rossetto, per mantenere l’idratazione e prolungare così la durata del colore, più volte durante la giornata per proteggerle, e alla sera, come gesto nutriente prima di coricarti e trovare il giorno dopo labbra di seta. Lo stick e il tubetto sono più pratici e si possono portare in tasca; la formula in vasetto, più densa e corposa, è adatta alle applicazioni serali e si spalma con il polpastrello (ma ricorda di lavarti le mani prima di intingere il dito nel prodotto, per contaminarlo il meno possibile e prolungarne così la durata)», conclude il cosmetologo Umberto Borellini.
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