Leggi agrumi e pensi subito alla loro ricchezza di vitamina C, utile per prevenire (o guarire più in fretta) i malanni invernali. Ma questi frutti sono una miniera di tante altre sostanze benefiche, che agiscono su più fronti e assicurano il benessere in ogni periodo dell’anno.
Diversi studi scientifici hanno messo in risalto la loro azione antiossidante, antinfiammatoria e antitumorale. E la loro capacità di proteggere la salute di cuore, fegato, cervello, intestino. Scopriamo, con l’aiuto della dottoressa Nicoletta Bocchino, biologa nutrizionista a Brindisi, perché conviene non farli mancare mai nel menu.
«Cominciamo col precisare che la vitamina C non serve solo per rafforzare le difese dell’organismo», esordisce la nostra esperta. «Questa sostanza svolge un ruolo di primo piano anche nel contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare, e nel favorire l’assorbimento del ferro, indispensabile per portare ossigeno a tutti i tessuti.
Inoltre, arance, mandarini e pompelmo sono un’eccellente fonte di betacarotene, che protegge la pelle, e di vitamine del gruppo B, essenziali per mantenere efficiente il metabolismo e in buona salute i muscoli e il sistema nervoso».
Sono amici della linea
Gli agrumi, poi, contengono la pectina. «Questa fibra solubile, una volta ingerita, forma un gel che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e lo svuotamento gastrico, evitando gli sbalzi della glicemia responsabili degli attacchi di fame», spiega la dottoressa Bocchino.
E c’è di più: «La pectina favorisce il transito intestinale, mantiene in equilibrio la flora batterica e favorisce il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue», aggiunge la nutrizionista.
“Sgonfiano" e depurano
Arance & Co. ti assicurano anche tanti minerali. «Tra questi spicca il potassio: un minerale dall’azione drenante che contribuisce all’equilibrio dei liquidi cellulari, favorisce l’eliminazione delle tossine ed è coinvolto nella regolazione dell’attività elettrica del cuore e della pressione sanguigna», chiarisce la dottoressa Bocchino.
«Gli agrumi sono inoltre ricchi di magnesio, essenziale per mantenere elastiche le pareti dei vasi sanguigni (prevenendo i disturbi circolatori) e per trasformare gli zuccheri in energia».
Proteggono il cuore e il cervello
Gli agrumi, infine, sono una miniera di antiossidanti. Gli studi più recenti si sono concentrati sui loro flavanoni appartenenti al gruppo più noto dei flavonoidi, che sono risultati efficacissimi nel contrastare i radicali liberi causa dell’invecchiamento cellulare.
I ricercatori dell’Universidade Estadual Paulista, in Brasile, hanno per esempio osservato che queste sostanze sarebbero in grado di proteggere il cuore e il fegato dai rischi di un’alimentazione troppo ricca di grassi.
Mentre uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Biochemical Pharmacology e condotto dal Dipartimento di farmacia dell’Università di Pisa, ha messo in evidenza come la naringenina (un flavanone) riduca i danni dovuti a un insufficiente afflusso di sangue al muscolo cardiaco.
Infine, secondo una ricerca giapponese su oltre 13 mila persone, i cui risultati sono stati resi noti dal Journal of Nutrition, il consumo regolare di arance, limone e lime ridurrebbe del 15% il rischio di demenza.
Sceglili italiani e biologici
Come assicurarti gli agrumi giusti? Per prima cosa preferisci quelli coltivati in Italia: «Spesso gli agrumi che arrivano dall’estero vengono fatti maturare in camere di etilene, un gas che modifica principalmente la tonalità della scorza», avverte il dottor Oscar Luciano Atzori, biologo esperto in sicurezza degli alimenti e in tutela della salute.
Meglio poi che siano di produzione biologica: «Sono coltivati senza pesticidi e, dopo la raccolta, non vengono trattati con sostanze chimiche che rendono la scorza, ricchissima al naturale di sostanze antiossidanti, più bella alla vista ma non commestibile», spiega la dottoressa Nicoletta Bocchino.
Per gli altri, il consiglio è soprattutto quello di leggere le etichette presenti sulle confezioni «e di evitare i prodotti con la scritta “buccia non edibile”, perché presenta residui di lucidanti e antimuffa, come gli additivi E232 (sodio-Ofenilfenato), E904 (gommalacca), E914 (cera polietilenica ossidata), tutti dannosi per la salute», riprende il dottor Atzori.
Che dà poi questa indicazione finale sul colore, altro indice di maggiore o minore qualità degli agrumi: «Deve essere marcato, perché ciò segnala che il frutto è arrivato al giusto punto di maturazione e, di conseguenza, è più ricco di nutrienti».
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Articolo pubblicato sul n. 6 di Starbene in edicola dal 23/01/2018