Ricca di proteine, vitamine e minerali, la carne di maiale è un alimento entrato a far parte dell’alimentazione dell’uomo migliaia di anni fa: secondo le fonti storiche infatti, il primo allevamento di suini risalirebbe addirittura al Neolitico, precisamente fra il 8.000 e il 5.000 A.C.
Elenco proprietà
Come tutte le carni animali, il maiale è una fonte preziosa di proteine nobili, ovvero delle componenti che svolgono un ruolo fondamentale per la struttura e la funzione delle cellule e che, non potendo essere immagazzinate dall’organismo, devono essere assunte periodicamente attraverso l’alimentazione.
Oltre a disporre di proteine contenenti tutti gli amminoacidi essenziali, la carne di maiale può contare anche su di un buon apporto di vitamine e minerali. Nello specifico, sono da ricordare:
- la vitamina B1, essenziale per la produzione di energia e per il corretto funzionamento di cuore, muscoli e sistema nervoso;
- la vitamina B6, utile per la funzionalità cardiocircolatoria;
- la vitamina B12, fondamentale per la formazione dei globuli rossi e per la salute del sistema nervoso;
- il selenio, antiossidante e dall’azione anti-age;
- lo zinco, minerale utile per mantenere il sistema immunitario forte e reattivo;
- la creatina, che garantisce energia nei momenti di sforzo intenso;
- il fosforo e il ferro.
Confronto con altre carni
La composizione della carne di maiale è simile a quella di altri tipi di carne: per quanto riguarda l’apporto calorico ed il contenuto di proteine, infatti, la carne suina risulta quasi analoga alle carni bovine.
Rispetto al contenuto di lipidi invece, la carne di maiale contiene una percentuale più elevata di alcuni acidi grassi essenziali come l’acido linoleico, un aspetto in realtà positivo se si considera che a quest’ultimo è riconosciuta la capacità di controllare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Proprietà organolettiche
Vellutata, compatta e venata di grasso bianco, la carne di maiale presenta un colore rosa pallido, motivo per cui, peraltro, rientra nella categoria della “carni bianche” e non rosse.
Chiaramente il colore può variare a seconda del taglio considerato, nonché della razza e dell'età dell’animale: per esempio, la porchetta, ricavata da un suino di sei o sette settimane nutrito esclusivamente di latte, presenta carni molto chiare, mentre la carne del maschio non castrato (verro) e della femmina destinata alla riproduzione (scrofa) appare più scura di quelle del suino (maschio castrato e femmina di età inferiore a un anno).
Tagli di carne, calorie e grassi
I tagli di carne suina più pregiati, teneri e magri, comprendono:
- il filetto (120 calorie per 100 grammi ed un contenuto di grassi pari a 3,4 grammi), parte che va dall'estremità della spalla alla prima costola;
- la lonza o lombata (144 calorie per 100 grammi ed un contenuto di grassi pari a 5,6 grammi), collocata ai lati della spina dorsale;
- il carré, ovvero il proseguimento della lombata, da cui si ottengono nodini, braciole (250 calorie per 14 grammi di grassi) e, quando privo di osso, l’arista (130 calorie e 5,5 grammi di grassi);
- il cosciotto, 110 calorie e 3,2 grammi di grassi;
- la spalla, 291 calorie e 21,3 grammi di grassi.
Tra i tagli meno pregiati e più ricchi di grassi rientrano invece le costine (ovvero le costole del maiale), i piedini o le zampe, la testina, il guanciale e la pancetta.
Quanto mangiarne per una dieta equilibrata
Secondo le linee guida di riferimento, nell’ottica di un regime alimentare sano ed equilibrato bisognerebbe consumare al massimo 500 g di carne alla settimana, tra bianca e rossa, in porzioni comprese tra i 70g ed i 100g. Nel caso di carni conservate, la porzione corrisponde a 50 grammi per una o due volte alla settimana.