Estate: la dieta del post vacanze

Spesso il rientro può essere traumatico e innescare una serie di pensieri negativi che portano a sfogarsi sul cibo. Ecco i consigli degli esperti per evitarli



di Daniela Bavestrello

Dopo il periodo ricco e rilassante delle vacanze, il ritorno a casa è spesso traumatico. Ci sono le vecchie routine da ristabilire: la gestione degli impegni quotidiani, l’ufficio, la scuola dei figli. E la riconquista dei ritmi, come quello del sonno, talmente sballato che ci ritroviamo sveglie nelle ore più impensate e magari crolliamo nei momenti meno opportuni.

O quello dei pasti, dove ci immaginiamo già costrette a organizzare nuovamente tutto: cosa, dove, come e quando mangiare. Un insieme di compiti che, a guardarlo da lontano, sembra quasi impossibile da affrontare. E infatti, ancora prima del rientro effettivo, spesso è la sola idea di tutto il superlavoro che ci attende a mandarci in crisi. E a spingerci verso il cibo.

Prima di tornare, a volte addirittura quando potremmo goderci ancora due o tre giorni di completo relax, veniamo sopraffatte dall’ansia. E, proprio come se dovessimo fare scorta dei cibi delle vacanze, come se ogni cena fosse praticamente l’ultima, ecco la voglia del supplemento di frittura mista, la richiesta della fetta di pizza in più, o il desiderio di dolce, fino ad allora assecondato con il semplice gelato da passeggio, ora messo a tacere con un’ulteriore fetta di torta.

È un’intossicazione mentale, che ci assale già prima di fare i bagagli e rischia di rovinarci la fine delle ferie, e non solo il tanto temuto ritorno a casa. La fatica dei giorni che verranno sembra così presente e attuale, il pensiero degli impegni da affrontare si fa tanto pressante e imperante che, ancora prima di aver sperimentato il vero problema (il rientro), scatta il solito meccanismo: la fame

Non quella sana e normale, che, probabilmente, abbiamo sentito durante la nostra vacanza. Fatta di passeggiate, di moto, di ritmi interessanti e coinvolgenti e, a un certo punto, del giusto appetito. No. Abbiamo un bisogno di cibo improvviso, senza motivo, senza nulla che lo giustifichi, a parte il nostro stato psicologico. Quello in cui precipitiamo, nel quale ci sentiamo prigioniere di una realtà solamente immaginata, e dalla quale conosciamo un unico modo per uscire: mettere qualcosa in bocca!

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MANGIARE NON CANCELLA L'ANSIA 

Se negli ultimi giorni di vacanza ti accorgi di trovarti in questa situazione, e stai leggendo il nostro articolo, vuol dire che sei fortunata. Perché puoi, consapevolmente, mettere le mani proprio sul quel fantasma che corrode molte delle tue giornate. Il meccanismo antico, forse imparato fin da piccola, per cui i problemi, le fatiche, la rabbia o le incomprensioni si risolvono sempre in uno stesso modo: mangiando!

Quella che ti assale è la cosiddetta “fame nervosa”, un tentativo (comune) di rispondere a pensieri negativi. Sottolineo pensieri, non realtà, magari oggettivamente preoccupanti o negative. Perché nel momento di difficoltà, del bisogno reale o del pericolo immediato, il nostro corpo e la nostra mente, di solito, reagiscono in modo completamente differente. 

E la necessità di nutrirti finisce agli ultimi posti. Prova a pensare all’ultima volta in cui ti sei trovata in una situazione di emergenza: qualcuno da portare all’ospedale, la macchina in panne, le chiavi di casa dimenticate o il portafoglio perduto. Di certo non avrai pensato al cibo. Perché la fame nervosa si presenta non davanti a un problema reale, ma di fronte ad un loop mentale. Un circuito di pensieri dai quali sembra impossibile uscire.

LA SOLUZIONE È SVUOTARE LA MENTE

La voglia di cibo, dunque, è solo una manifestazione esteriore e priva di valore: tenerla a freno non serve. Devi invece cercare di interrompere il circuito negativo dei pensieri. Svuotare la mente, come più volte ti abbiamo ripetuto sulle pagine della nostra rivista, è la soluzione vincente.

Prova a immaginare, magari insieme ai tuoi figli, o al tuo partner, scenari differenti per il rientro. E metti, al posto dei brutti presagi, una soluzione piacevole.

Non riuscirai a fare addormentare subito i bambini? Vorrà dire che gli leggerai una favola per un po’ di sere.

Non potrai gustare i cibi buoni del mare o della montagna? Ogni tanto, programmerai una gita per assaporare ricette prelibate.

Non farai più lunghe passeggiate? Allora ti iscriverai subito in palestra.

Non troverai tempo per te? Sforzati di riscoprire la fantasia di quando a controllarti c’erano i tuoi genitori (e le idee non ti mancavano). 

E la fame? Quella del solo cibo potrai metterla da parte. Per l’altra, legata al bisogno di emozioni, di relazioni, di affetto e di amore sarà il momento di mettere al lavoro il tuo pensiero positivo.

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>«Ti lasciano grande libertà di scelta», ci tiene a ribadire Carla Lertola, medico e dietologo. «Potrai organizzarli anche all’ultimo momento, perché non hai nessuno schema fisso da seguire: devi solo rispettare le porzioni e lasciare spazio alla tua fantasia, magari provando a cucinare uno dei piatti che tanto ti piaceva quando eri in vacanza».

>«Non dimenticare poi che alcuni cibi, più di altri, hanno un potere antistress», continua la nostra superesperta. «Sono il latte, lo yogurt, i formaggi freschi, che forniscono il calcio, un sedativo naturale del sistema nervoso.

E poi i cereali integrali e i legumi, che contengono un precursore della serotonina, il nostro ormone del benessere. La produzione di questa sostanza viene stimolata anche dall’esposizione al sole quindi... non rinchiuderti in casa o in ufficio, ma cerca di stare il più possibile all’aria aperta».

Articolo pubblicato sul n.37 di Starbene in edicola dal 30/08/2016

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