Altro che sous-chef. Da oggi il tuo alleato in cucina è un intero laboratorio di chimica.
Con mascherina e piglio da “scienziato delle verdure”, il chimico e divulgatore Dario Bressanini si è addentrato nel mondo dei vegetali testando come fossero esperimenti di laboratorio le ricette base della cucina italiana con gli ortaggi come ingredienti protagonisti.
I risultati sono stati raccolti nel libro La scienza delle Verdure (Gribaudo, 24 €) e sono anche alla base dei suggerimenti che trovi di seguito.
Il brodo è meglio “a pressione”
Nelle cucine professionali c’è sempre una grande pentola che borbotta con del brodo: serve come base per i risotti, per le zuppe, per insaporire un contorno. La ricetta prevede che le verdure stiano lì a sobbollire per 4-5 ore. Ma la lunga cottura, necessaria per estrarre il gusto dai vegetali, distrugge molti nutrienti. La scienza delle verdure consiglia allora “il brodo a pressione”.
Nella pentola a pressione, infatti, l’acqua bolle a 120 °C (più dei 90-95° di un recipiente con coperchio) e ciò accelera il processo di estrazione: basta un’ora per un brodo con più nutrienti e comunque gustoso, perché gli aromi volatili rimangono “intrappolati” nella pentola.
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 51 di Starbene in edicola dal 3 dicembre 2019