Piccoli nell’aspetto ma giganti nel sapore, i capperi rappresentano uno degli ingredienti chiave della cucina mediterranea: danno carattere a sughi, pizze, salse e insalate, rendendo appetibili anche i piatti meno succulenti grazie al loro tocco sapido e grintoso. La buona notizia è che fanno anche bene.
«Oltre ad aiutare il metabolismo, favorendo lo smaltimento dei grassi, i capperi agiscono come “amplificatori”, potenziano cioè gli effetti degli alimenti a cui si accompagnano», spiega la dottoressa Federica Portuese, biologa nutrizionista. «Per esempio, se consumati insieme al tarassaco, ne aumentano le proprietà diuretiche; se mangiati insieme alle olive, ne amplificano l’azione di stimolo sul sistema nervoso, favorendo le funzioni cognitive».
Che cosa sono i capperi
Quelli che vengono usati in cucina sono i boccioli non ancora aperti della pianta, raccolti quando raggiungono un bel colore verde oliva.
«Negli ultimi anni si stanno facendo apprezzare anche i cucunci, cioè i frutti che si formano dopo la fioritura, ideali per stuzzicanti aperitivi e antipasti», riferisce la dottoressa Portuese.
Se i capperi trovano la loro culla nell’intera area mediterranea, i più noti sono certamente quelli di Pantelleria, fregiati del marchio IGP, Indicazione geografica protetta: qui nell’isola, dove gli abitanti possono usufruire di una produzione particolarmente florida, è tipica un’insalata a base di patate, pomodorini, capperi, olive e cipolle.
Perché i capperi fanno bene
Già il medico greco Dioscoride, intorno al 70 d.C., descriveva le proprietà del cappero e i suoi benefici nel celebre De materia medica, un’opera antica e di importanza fondamentale nel campo medico-farmaceutico. In effetti, fornendo un apporto calorico molto basso (circa 23 calorie per 100 grammi), i capperi sono uno scrigno portentoso di vitamine (A, B2, C, E e K), folati, betacarotene, flavonoidi e numerosi sali minerali, come rame, ferro e magnesio.
Un loro superpotere sta nel kaempferolo, un potente antiossidante che nell’organismo svolge un duplice meccanismo d’azione: antitumorale e antinfiammatorio. «Le stesse proprietà appartengono anche alla quercetina, una sostanza abbondante non soltanto nei capperi, ma anche in molti ortaggi, come le cipolle: fra le altre virtù, aiuta a ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue e la pressione arteriosa, agendo come un trattamento cardioprotettivo. In più svolge un’azione condroprotettrice, ovvero di protezione delle articolazioni e della cartilagine da una eccessiva usura».
Capperi, un toccasana per la circolazione
I capperi sostengono la microcircolazione grazie al contenuto di rutina, nota anche come vitamina P, che rinforza i capillari e inibisce la formazione di aggregati piastrinici.
«Questo flavonoide aiuta a trovare sollievo in caso di gambe pesanti e varici, prevenendo la formazione di trombi nel sangue e favorendo il trattamento delle emorroidi, soprattutto nelle crisi acute dolorose», assicura l’esperta. Tra l’altro, stimolando l’appetito e le funzioni digestive, i capperi svolgono un potente effetto idratante e diuretico, che li rende indicati in caso di cellulite.
I capperi sono cosmetici naturali
Grazie all’elevata concentrazione di acido pantotenico, o vitamina B5, i capperi rallentano l’invecchiamento della pelle e aiutano le ferite a rimarginare più in fretta, mentre il contenuto di acido ascorbico favorisce la sintesi di collagene nell’organismo.
Questo mix, che si somma agli altri antiossidanti, è uno straordinario anti-aging naturale e un eccellente foto-protettore cutaneo.
Come scegliere i capperi
Capperi sott’olio, sotto aceto o in salamoia, quali scegliere? Dipende dalle ricette e dal gusto personale. L’importante è risciacquarli bene prima dell’uso: in particolare, quelli sotto sale vanno tenuti a bagno per almeno 20 minuti, cambiando l’acqua un paio di volte, poi scolati e strizzati.
La conservazione invece non varia. Dopo l’apertura, vanno sempre tenuti in frigorifero.
Poche le controindicazioni. «Quelli sotto aceto sono sconsigliati in chi ha problemi di ulcera gastroduodenale, mentre la versione sotto sale andrebbe limitata in chi soffre di ipertensione, malattie renali e nelle donne in gravidanza», conclude la dottoressa Portuese.
Ottimi sostituti del sale, i capperi sono perfetti nei sughi e nelle salse con cui condire pasta, carne o pesce, ma si possono usare anche per insaporire focacce, ripieni, pâté e insalate miste.
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