di Giorgio Sassi
La sempre maggiore attenzione verso le diete plant-based e la crescente ricerca di alternative al latte vaccino, hanno reso le bevande alla soia una scelta molto popolare tra i consumatori. Il perché? Vantano un buon contenuto di proteine, sono a basso impatto ambientale e, di anno in anno, la loro diffusione ha generato un mercato importante. Al punto che, per regolarlo, è intervenuta una normativa: oggi è vietato utilizzare la parola “latte” per indicare le bevande vegetali, perché questo termine deve essere riservato al solo prodotto animale.
Detto ciò, la qualità può variare molto tra le diverse marche presenti sul mercato. Proprio per questa ragione abbiamo confrontato, con l’aiuto dei nostri esperti, nove prodotti diversi, fra i più popolari. Per sancire quelli che ci sono piaciuti di più.
Largo a vitamine e minerali
«Tra le bevande vegetali, quelle alla soia si distinguono per la maggiore quantità proteica, che si aggira intorno al 3% del prodotto», afferma la dottoressa Diana Scatozza, specialista in scienza dell’alimentazione a Milano.
«Il loro profilo nutritivo è simile a quello del latte vaccino. Le proteine della soia, infatti, hanno un buon contenuto di aminoacidi essenziali; in più, le bevande che prendiamo in analisi sono generalmente integrate con calcio, vitamine B2, B12 e D2. Perciò, nel giudizio dei prodotti presi in esame ho considerato positivamente sia un maggior contenuto di proteine sia la presenza di utili arricchimenti, senza penalizzare troppo un’eventuale modesta aggiunta di zucchero (peraltro presente anche nel latte vaccino, in forma di lattosio)».
No agli OGM
«La composizione delle bevande di soia è relativamente semplice, ma durante il test ho considerato con attenzione l’origine dell’ingrediente principale», spiega il dottor Giorgio Donegani, tecnologo alimentare a Milano.
«In particolare, ho verificato che quella utilizzata non fosse OGM (organismo geneticamente modificato) perché coltivata in Italia (la coltivazione di soia OGM è vietata nel nostro Paese), oppure biologica o, comunque, garantita da certificazioni apposite riportate in etichetta dal produttore. Per quanto riguarda gli altri ingredienti, ho deciso di non penalizzare i prodotti che utilizzano elementi come zucchero e sale, aggiunti in piccola quantità con lo scopo di correggere il gusto perché, altrimenti, il sapore della bevanda al naturale (solo acqua e soia) non soddisferebbe il gusto del consumatore medio. Anche per quanto riguarda la consistenza, l’aggiunta di uno stabilizzante come la gomma di gellano aiuta a rendere il prodotto più gradevole, senza produrre effetti nocivi sull’organismo. Al contrario, sono stato più critico in relazione alla presenza di aromi, in modo particolare quando non risultano dichiarati naturali».
Non troppo pastosi
«Le bevande alla soia hanno nella versatilità uno dei maggiori punti di forza», continua Donegani. «Possono essere bevute sia fredde sia calde, aggiunte al caffè o anche usate per preparare il cappuccino. Puoi gustarle a colazione insieme ai cereali, utilizzarle come ingrediente nei frullati come impiegarle nella preparazione di ricette, dolci e salate, al posto del latte. Durante il nostro test, però, abbiamo deciso di valutare i prodotti come bevanda pura, bevuta fresca, alla temperatura di frigorifero. Quindi, per prima cosa, ho preso in esame colore e aspetto: il primo deve essere omogeneo e uniforme, bianco crema, con possibili note beige oppure grigie; macchie, sedimentazioni o separazioni dei componenti, infatti, possono indicare una scarsa qualità (in ogni caso, è sempre bene agitare il contenitore prima dell’uso).
Quindi, sono passato all’analisi del profumo, che generalmente si è rivelato molto leggero e gradevole. Hanno fatto eccezione pochi casi, in cui l’aggiunta degli aromi caratterizza in modo molto netto l’aroma della bevanda o il sentore del legume si avverte in modo troppo evidente: in linea di massima, ho penalizzato questi eccessi. Per quanto riguarda il gusto, come già anticipato, ho preferito premiare i prodotti che vantano già un sapore corretto, con note dolci e salate non eccessive, ma sufficienti a bilanciare il sapore smussando il gusto del legume. Sotto il profilo della consistenza, invece, in alcune bevande ho rilevato una sensazione negativa, “gessata” e “farinosa”, che resta sulla lingua dopo averla ingerita. Molto apprezzate, invece, morbidezza e gradevolezza del gusto, che mi hanno portato a penalizzare i prodotti troppo acquosi».
A buon mercato
«Tutti i campioni testati vengono presentati in un contenitore brick da un litro, richiudibile, perciò il confronto dei prezzi è facile e immediato», afferma Giorgio Donegani.
«Si va da un minimo di poco più di 1 € al litro a un massimo che supera leggermente 2 €, con una media che si aggira intorno a 1,70- 1,90 € al litro. Le bevande alla soia, perciò, non sono particolarmente costose e la differenza di prezzo tra i prodotti che ci hanno soddisfatto maggiormente non si è rivelata una discriminante significativa: la valutazione, in questo caso, si può centrare maggiormente sui fattori di gusto personale, in relazione anche all’utilizzo che si vuol fare della bevanda».
I nostri Lab tester: Dott.ssa Diana Scatozza, specialista in Scienza dell’alimentazione a Milano. Dott. Giorgio Donegani, Tecnologo alimentare a Milano.