Non abbiamo più tempo per rilassarci, divertirci, fare le cose che più ci piacciono. Viviamo sempre di corsa, con i minuti contati. E questa fretta quotidiana sta cambiando, giorno dopo giorno e in peggio, il nostro rapporto con il cibo.
Qualcuno di noi, forse, ne è già consapevole, mentre altri non si pongono nemmeno il problema. Ma a farci riflettere su questa triste realtà ci sono i dati del sondaggio del Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, che ci dicono quali sono i nuovi stili alimentari degli italiani. Ebbene: solo il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo (molti lavorano). Ma il problema è che persino a cena a mettersi ai fornelli è solo il 53% di noi. Molti preferiscono farsi portare il pasto a casa (il 30,2% ha già provato a farlo online).
Non solo: anche chi spadella dedica a questa attività mediamente 37 minuti al giorno. Decisamente non molti.
Ci nutriamo per necessità, non per piacere
«Mangiare ha perso quel valore di convivialità, relazione e passione, che è sempre stato presente nella cultura degli italiani», commenta la dottoressa Daniela Bavestrello, psicologa e psicoterapeuta a Rimini.
«Ci si riempie lo stomaco esclusivamente per mettere a tacere la fame, per soddisfare un bisogno fisiologico, senza chiedersi se le scelte siano sane e, cosa non meno importante, senza provare alcun piacere. Nutrirsi bene, appagando il corpo e la mente, non è una priorità per chi va sempre di fretta. E le conseguenze, purtroppo, le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: aumenta il numero delle persone sia in sovrappeso (36% della popolazione) sia obese (11%)».
Dobbiamo imparare a organizzarci
Se il tempo che abbiamo a disposizione è poco, mentre i rischi per il nostro benessere sono tanti (dai problemi cardiocircolatori al diabete, dalle malattie infiammatorie ai tumori), dobbiamo impegnarci al massimo per spendere al meglio i minuti che abbiamo a disposizione sfruttando quello che nel mondo anglosassone viene chiamato “batch cooking”, strategia illustrata in dettaglio anche nel nuovo libro La cucina seriale di Keda Black (Guido Tommasi Editore, 27 €).
La parola d’ordine è organizzazione: «Nel weekend possiamo stilare il nostro piano settimanale: indichiamo i pasti che dobbiamo preparare (da portare in ufficio o da consumare a casa), facendo in modo che in ognuno sia sempre prevista una fonte di carboidrati (pane, pasta, riso o altri cereali in chicco) e una di proteine (carne, pesce, uova, affettati, legumi...)», consiglia la dottoressa Diana Scatozza, medico dietologo.
«La fretta non deve farci perdere di vista l’equilibrio e la varietà del menu. Inoltre, non dimentichiamoci di prevedere tante verdure e un paio di frutti ogni giorno. Facciamo la nostra lista delle spesa, andiamo a comprare cosa ci serve, cuciniamo e sistemiamo i cibi preparati in frigorifero e in freezer, secondo i casi».
Attenzione alla scadenza
«Perché il “batch cooking” funzioni, va anche tenuto conto della durata dei vari alimenti», raccomanda il dottor Giorgio Donegani, tecnologo alimentare.
«Per esempio possiamo acquistare le insalate in busta per i primi due giorni della settimana e carote, finocchi, sedano, pomodorini per quelli successivi. In frigo resistono benissimo (volendo possiamo già dividerli in monoporzioni) e sono velocissimi da preparare (per esempio in pinzimonio, con dell’olio evo buono).
Per i primi possiamo pensare a insalate fredde di cereali (da distribuire in contenitori singoli e riporre in frigorifero) o su minestroni di verdure e legumi (da porzionare e conservare in freezer in vaschette che possano essere messe anche nel microonde). Per i secondi, ok a filetti di pesce e fettine di carne, che cuociono in fretta. Insomma: con un po’ di metodo e un pizzico di fantasia tornare a mangiare bene non sarà difficile».
Occhio agli additivi
Se per risparmiare tempo punti sui piatti pronti, fai attenzione agli ingredienti. «Cerca di evitare i cibi che contengono conservanti. In generale, ricorda che meno additivi ci sono in un prodotto e meglio è», dice il dottor Donegani.
Il manuale di batch cooking
«Batch è l’idea di cucinare in anticipo per tutta la settimana», spiega Keda Black, autrice di questo nuovo libro che insegna a organizzarsi per “cucinare un giorno e mangiare una settimana”.
Ecco come organizzarti.
- Fai una lista
La prima mossa è scrivere una lista dettagliata di tutto quello che ti serve per realizzare i piatti della settimana. «Questo ti permetterà anche di evitare acquisti inutili, risparmiando soldi e riducendo gli sprechi», spiega l’autrice.
- Guadagna tempo
60-90 minuti ai fornelli, assicura Keda Black, sono sufficienti per cucinare in anticipo e poi congelare i piatti per tutte le cene della settimana lavorativa. Il manuale propone ben 13 menu, tutti illustrati, con specificato anche cosati serve sia per cucinare (pentole, padelle, mixer...) sia per conservare (numero e grandezze dei contenitori).
- Prova un menu tipo
Lunedì: insalata nizzarda. Martedì: verdure ripiene. Mercoledì: pasta con olive e caprino, ravanelli al burro. Giovedì: avocado e riso saltato. Venerdì: ravioli alla salvia, insalata di cetrioli. Ricetta bonus: frutta al forno. Il tutto con 90 minuti ai fornelli la domenica.
(Marzia Nicolini)
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Articolo pubblicato nel n° 25 di Starbene in edicola dal 4 giugno 2019