Il suo nome scientifico è Iponea batatas, ma viene chiamata batata, patata dolce o patata americana. Di forma e consistenza simile a quella classica, è però una radice tuberosa e non un vegetale della famiglia delle solanacee.
Secondo gli studi del Center for Science in the Public Interest, un’organizzazione americana che si occupa di salute e alimentazione, il valore nutrizionale della batata è poi di ben 100 punti superiore a quello della patata comune. Con il biologo nutrizionista Leopoldo Cervo vediamone in dettaglio proprietà e vantaggi.
La batata vale come un primo
Il sapore della batata è dolce e ricorda più quello della zucca che quello della patata tradizionale. Ha infatti un alto contenuto di zuccheri semplici.
Inoltre, grazie all’elevata quantità di fibre aiuta a mantenere un indice glicemico basso, specie se la cucini al forno abbinandola a un cucchiaio di olio extravergine di oliva a porzione. A livello nutrizionale non considerarla però un contorno, ma un primo, perché è ricca di amidi: se la metti in tavola, limita allora il pane.
Batata, una miniera di nutrienti
La batata contiene l’88,6 % della dose giornaliera consigliata di vitamina A, preziosa per mantenere in salute gli occhi (la retina in particolare) e antiossidante assai efficace nel contrastare l’invecchiamento cutaneo.
La batata è inoltre ricca di sali minerali (potassio e manganese in particolare), fondamentali per la corretta trasmissione degli impulsi nervosi e per la regolazione della contrazione muscolare.
Batata, una scelta "light"
100 g di batata (senza buccia) apportano 86 kcal, 20,12 g di carboidrati, 1,57 g di proteine, 3 g di fibre.
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