Tondi, quadrati, rettangolari, gli shampoo si fanno solidi e si presentano in comodi formati compatti e profumati. Incontrando il favore del pubblico, che li ha incoronati principi delle vendite di questa stagione. Una moda passeggera o una scoperta con prospettive più concrete e futuribili? Lo shampoo-bar non è solo un fatto di forma accattivante o di green attitude generica, è piuttosto un passo, in realtà piacevole, verso uno stile di vita più sostenibile.
«Si tratta infatti di un’invenzione messa a punto per risparmiare acqua, spazio e plastica: un panetto di shampoo solido equivale in media a due flaconi di shampoo classico e consente una notevole economia anche in termini di consumi per produrlo, trasportarlo e distribuirlo. Non contenendo acqua, ne riduce l’utilizzo fino al 90%, ma soprattutto evita gli sprechi», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei.
Il prodotto “nudo”, inoltre fa quasi del tutto a meno di packaging, che è riciclabile e a impatto zero. Non a caso i primi shampoo solidi sono stati proposti anni fa da brand indipendenti e impegnati sul fronte ecologico.
Oggi si sono diffusi anche tra i marchi maggiori perché mai come adesso l’attenzione è focalizzata sulla salute del pianeta come premessa necessaria al benessere individuale, con il corollario di proposte green anche in fatto di bellezza. Un discorso che piace alle più attente all’ecologia, ma che sta conquistando anche chi, pragmaticamente, cerca un vantaggio immediato in termini di tempo e qualità per sé.
I nuovi shampoo-bar, infatti, sono comodi da trasportare: nella borsa della palestra e della piscina occupano uno spazio minimo e non pesano che pochi grammi. Un plus che puoi sfruttare anche quando viaggi: in aereo vanno nel bagaglio a mano senza problemi, e in generale peso e dimensioni mini lasciano più spazio in valigia. Un universo in piena espansione che ogni mese offre nuovi prodotti.
Ma quali sono i migliori? Ne abbiamo presi in esame 14, preferendone 4. Scopri con quale criterio li abbiamo scelti.
La formula
«Gli shampoo solidi sembrano saponi, ma non lo sono: si tratta di un composto di tensioattivi solidi e oli o burri nutrienti di derivazione vegetale. Hanno una grande efficacia detergente e producono schiuma, ma la presenza dei grassi compensa la potenziale aggressività con doti emollienti e non lasciano residui una volta risciacquati», dice il cosmetologo Umberto Borellini.
Questi “saponi non saponi” per capelli hanno poi il vantaggio di richiedere meno acqua al risciacquo perché le formule sono altamente biodegradabili. Inoltre, contribuiscono a condizionare le lunghezze, facilitando la pettinabilità proprio grazie alla componente vegetale.
«I migliori presentano infatti un’alta percentuale di lipidi naturali come l’olio di germe di grano, di cocco, di oliva o il burro di mango (li trovi in etichetta con il nome latino come triticum vulgare, cocos nucifera, olea aeuropaea etc). Alcuni contengono anche ingredienti, naturali o di sintesi, per incrementare il risultato cosmetico di morbidezza delle chiome, come miele o cere».
Va da sé che non sono pensati per detergere tutto il corpo, a meno che non sia specificato altrimenti sulla confezione, e che sarebbe meglio evitare l’uso condiviso per questioni igieniche.
La prova
Abbiamo lavato i capelli ogni due giorni con gli shampoo solidi senza applicare conditioner a risciacquo ma unicamente in forma leave-on sulla capigliatura asciutta, in modo da valutare il risultato dello shampoo.
Abbiamo considerato il tipo di confezione, l’equilibrio della schiuma, la piacevolezza del profumo e la sua persistenza, la facilità d’uso del panetto sotto la doccia e il risultato sulle chiome dopo l’asciugatura. Abbiamo valutato anche il rapporto qualità prezzo e preferito i prodotti che, a parità di prestazione e gradimento della formula, erano più convenienti o facili da reperire.
Il consiglio
Come tutti i prodotti nuovi, lo shampoo solido va imparato a dosare sulla base delle proprie esigenze. Ovviamente, i capelli corti sono più facili da gestire ma questo tipo di detergente lava bene anche le chiome lunghe, senza eccedere nelle dosi: basta passare il panetto umido sulla testa bagnata, specie sulle zone che tendono a sporcarsi maggiormente, e massaggiare. Le capigliature folte, dopo il lavaggio, richiedono comunque un balsamo a risciacquo e le cure consuete post detersione.
«Un’attenzione speciale, poi, va dedicata alla conservazione dello shampoo-bar, che non va lasciato a bordo vasca o in un portasapone bagnato. Il ristagno di acqua, infatti, non solo lo fa sciogliere, ma permette ai batteri di proliferare. Per riporlo sono utili le scatoline ad hoc in metallo o in sughero. Per chi lo utilizza nella doccia, a casa o in palestra, sono pratiche anche le sacchette di cotone con chiusura a coulisse per appenderlo ed evitare il ristagno d’acqua, ma poi è sempre meglio tenere il prodotto ben chiuso al riparo da polvere e umidità», conclude il cosmetologo Umberto Borellini.
SHAMPOO SOLIDI, I MIGLIORI 4:
I nostri Lab tester: Umberto Borellini, cosmetologo; Laurence Donnini, giornalista.
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