“Sforzi” i muscoli
«Tra gli infortuni più frequenti ci sono quelli a livello muscolare, come strappo, stiramento e crampo, agli arti superiori e inferiori, così come alla parte bassa della schiena», spiega Davide Marchese, personal trainer e osteopata. Durante un allenamento così intenso il livello di acido lattico (sostanza tossica prodotta dall’organismo in condizioni di carenza di energia e di ossigeno) tende a salire rapidamente portando una sensazione di dolore, con rapida contrazione dei muscoli.
I danni sono causati soprattuto da una preparazione fisica inadeguata e da un approccio errato all’attività sportiva. «L’errore più comune è buttarsi a capofitto, sottovalutando la prestazione e pensando che questi esercizi siano facili daeseguire solo perché durano pochi minuti», precisa l’esperto. «Inoltre, il circuito stimola lo spirito di competizione perché si gareggia con il resto del gruppo e, talvolta, si è spinti oltre le proprie possibilità per raggiungere gli obiettivi ».
Quando, dunque, è bene rallentare o addirittura fermarsi? «Ci sono alcuni campanelli d’allarme che ti fanno capire che stai chiedendo troppo al tuo fisico. Se mentre ti alleni avverti bruciore, formicolio o comunque un forte senso di spossatezza alle gambe e alle braccia, riduci l’intensità dell’esercizio per evitare conseguenze come infiammazione e gonfiore muscolare », spiega l’osteopata.
«Durante l’attività aerobica, come correre, camminare velocemente o pedalare, rallenta la velocità. Se stai sollevando pesi, diminuisci il numero di ripetizioni o il carico degli attrezzi. Appena il respiro tornerà regolare, i muscoli saranno ossigenati meglio e potrai riprendere ad allenarti».