di Daniela Bavestrello
Un recente sondaggio Doxa scatta una foto sugli obiettivi che spingono gli italiani a mettersi a dieta. Al primo posto c’è la salute (58%), poi l’autostima (38%), il desiderio di rientrare nella taglia dell’anno precedente (28%), la voglia di adeguarsi ai canoni estetici imperanti (26%), un evento importante (6%) e, infine, il desiderio di conquistare l’interesse di una persona (5%). Ma vediamo quali sono davvero le “molle” migliori per mantenere nel tempo uno stile alimentare corretto. E quali, invece, servono a poco.
Gli obiettivi “fast”
Chi si mette a dieta per arrivare in forma agli eventi importanti (vacanze, cerimonie) raggiunge lo scopo soltanto le prime volte. Non impara a mangiare meglio e non mantiene un regime alimentare ragionato. Ci si illude di poter dimagrire a piacimento e dopo un po’ si tende a lasciarsi andare. Tanto poi, si pensa, qualche settimana a stecchetto e si perde peso come e quando si vuole. Invece con il passare del tempo, il corpo tende ad abituarsi a consumare meno calorie, e la mente si rifiuta di seguire qualsiasi regime restrittivo, ormai divenuto intollerabile. Con il risultato di innescare un circolo vizioso: non si riesce più a dimagrire, ci si scoraggia e ci si lascia andare ai chili di troppo.
Il miraggio di un corpo perfetto
Tra i traguardi più gettonati c’è quello di adeguarsi ai modelli di bellezza del momento. I canoni estetici sono effimeri, variabili, cangianti. Ma la loro essenza è duratura. Rappresentano infatti un ideale, un modello di perfezione, un riferimento assoluto, anche se in continuo divenire. Così questa motivazione, già pericolosa di per sé, perché lega l’idea di dimagrire a qualcosa di esterno, di fasullo, diventa anche esageratamente punitiva. Il fallimento è assicurato. Se si perdono i chili, se ne va la tonicità, se si lavora sui muscoli, addio gambe filiformi. E intanto la vita scorre, mentre ci si ritrova vittime di un eterno attimo di insoddisfazione. Invece di adeguarci a un canone estetico predeterminato, dovremmo elaborare il nostro modello di bellezza. In questa ottica, più che la semplice dieta, diventa importante anche sapersi vestire, truccare, divertire...
Il desiderio di rafforzare l’autostima
Per alcune categorie di persone l’autostima si misura in chili. Stando ai dati rilevati, le donne sono le vittime designate di questa mentalità. Ci si mette a dieta per provare il proprio valore, per dimostrare di avere coraggio e tenacia. Gli uomini, in questo campo, sono molto meno fragili. Per loro l’autostima si misura con il successo nel lavoro, nelle relazioni, negli hobby.
Inseguire una dieta come misura del proprio valore non solo ripropone un vecchio modo di pensare, ma espone anche al rischio di cadere in una trappola mentale: “Ogni sgarro è un fallimento. Per sentirmi bene devo mangiare poco. E il poco deve diventare sempre meno. Altrimenti rischio di ingrassare”. In realtà seguire un regime alimentare appropriato, comprendere che dieta non significa dimagrimento, ma alimentazione corretta e variata, può essere davvero una buona spinta all’autostima. In questo caso, però, l’obiettivo non è il peso, ma l’alimentazione, sentita come scelta di vita. Proprio come insegna la nostra Dieta Libera. In cui l’obiettivo non è quello di raggiungere un peso impossibile, ma avere cura di sé, imparando a riconoscere e gestire eccessi ed errori.
La cura della salute
Chi sceglie di dimagrire per tutelare la propria salute dovrebbe aver capito che la dieta non è un percorso da intraprendere in relazione a momenti particolari. Questa consapevolezza, però, non sempre è così forte. Molti considerano il doversi “mettersi in riga” come un sacrificio da affrontare di fronte a questo o quel problema. La dieta invece è uno stile di vita, un prendersi cura del proprio benessere. In questo senso non esiste un’unica motivazione “vincente”, ma tutte quelle legate al piacersi, allo stare bene. Con noi stessi, prima di tutto.
Allenati a sentirti bene
>Assapora i vantaggi “tangibili”
«Più che dai grandi discorsi sulla prevenzione dei mali del secolo (infarto, cancro, diabete) la motivazione a seguire una dieta è alimentata dal riscontrare che mangiando in modo equilibrato e mantenendo un peso nella norma ci si sente bene. Si digerisce meglio, si soffre meno di mal di schiena, l’umore è più stabile, si hanno meno cali di energia», avverte la dietologa Carla Lertola.
>Accetta i cambiamenti
«Non porti obiettivi irraggiungibili. Se a vent’anni eri bella con la taglia 38, a 50 puoi esserlo con qualche chilo in più», consiglia Carla Lertola.
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Articolo pubblicato sul n. 39 di Starbene in edicola dal 15/09/2015