Fai fatica digerire impara a riconoscere i tuoi veri nemici
Una digestione lenta e faticosa è un messaggio che l’organismo ti sta lanciando perché tu riduca o smetta di introdurre un alimento che fa fatica ad assorbire. «Per esempio, se non hai una produzione sufficiente di acido cloridrico nello stomaco, avrai difficoltà a digerire la carne», chiarisce Tolja. Il tuo corpo te lo fa capire: ti senti meno vitale dopo averla mangiata, e la sua vista non ti stimola l’appetito. Non continuare a mangiarla per un’abitudine familiare o culturale, meglio ascoltare le sensazioni del tuo corpo.
A volte non è così facile capire qual è l’alimento che non digerisci. «Un piatto di patatine fritte, per esempio, al gusto può apparirti gratificante anche se ti fa male», spiega l’esperto. «Ci vuole un vero e proprio processo di educazione somatica: bisogna imparare a cogliere e sperimentare il collegamento tra la qualità degli alimenti e quello che capita al tuo corpo».
Prova a osservare cosa ti succede dopo avere mangiato un alimento “sospetto”: non fermarti al semplice gusto che senti al momento sul palato, ma nelle ore seguenti raccogli segnali quali il senso di pesantezza, la patina sulla lingua, tutti segnali che il corpo ti sta mandando. Questo tipo di allenamento ti porterà ad allontanarti dai cibi che non ti fanno bene. Avverrà così una trasformazione lenta, ma duratura, del tuo stile alimentare e digerire non sarà più un problema
I tuoi alleati in cucina
Se ti sembra di fare fatica a digerire tutto, anche i piatti più leggeri, non significa che tutti i cibi siano diventati dei nemici, ma che l’apparato digerente ha bisogno di più energie. «Secondo la medicina ayurvedica, va rafforzato Agni, il fuoco digestivo», spiega Sangiorgi. «Curcuma e zenzero, le spezie tipiche della cucina indiana, hanno proprietà digestive confermate dalla medicina occidentale. Aggiungile a crudo a zuppe, insalate e risotti».