Pepe nero
Si chiama piperina ed è un alcaloide estratto dal pepe nero, simile alla capsaicina presente nel peperoncino. Utilizzata da secoli nella medicina ayurvedica indiana per curare le più svariate patologie, la piperina ha conquistato il podio dei dimagranti da quando, nel 2014, l’Università di
Seoul (Corea del Sud) ne ha testato l’efficacia su 1200 donne in forte sovrappeso. Risultato?
Assunta per 2 mesi, insieme a un regime di restrizione calorica, ha portato a una perdita media di 6 chili in 30 giorni.
«Come la capsaicina, le piperina favorisce la secrezione dei succhi gastrici da parte dello stomaco, del pancreas e dell’intestino tenue. È quindi ideale per chi, oltre a voler fare pace con la bilancia, lamenta digestione lenta e disturbi gastrici», spiega Salvatore Bardaro.
«L’importante è prenderla a stomaco pieno, per evitare che dia nausea, bruciori di stomaco o iperacidità. Aumentando la termogenesi, la piperina accelera il metabolismo dei grassi, stimolando l’organismo a bruciare un maggior numero di calorie. Inoltre, aiuta a controllare l’appetito e riduce gli attacchi di fame».
La dose? Una compressa da 250 mg dopo i pasti, purché sia titolata al 40% o più in piperina. «Negli integratori, la titolazione è importante», prosegue Bardaro. «È sinonimo di serietà dell’azienda e garantisce un’alta concentrazione di principio attivo per ogni compressa».
La piperina del pepe nero è controindicata durante la gravidanza e l’allattamento e in presenza di reflusso gastroesofageo. Inoltre, aumentando l’assorbimento dei farmaci, non va assunta in corso di terapie anticoagulanti o con psicofarmaci.