Risponde la dott.ssa Roberta Martinoli, medico nutrizionista a Roma
Di recente ha suscitato curiosità la scelta di due istituti primari di Bologna che hanno scelto di servire, nella mensa scolastica, la pietanza all’inizio del pasto, in modo che i bambini possano consumare più verdura. E i vantaggi non si fermano a questo.
Ecco gli altri.
1 Aumento delle probabilità che i bambini con scarso appetito mangino anche cibi proteici, anziché sentirsi già soddisfatti dalla prima portata.
2 Riduzione dell’introito di carboidrati e calorie negli alunni più mangioni, che arrivano affamati all’ora di pranzo e spesso richiedono il bis di pasta o pane.
3 Minore assorbimento dei grassi e degli zuccheri contenuti nell’intero pasto. Gli alimenti ricchi di fibre come le verdure, infatti, rallentano la digestione e mantengono costante la glicemia post-prandiale, evitando che i piccoli si abbuffino all’uscita da scuola.
4 Nutrimento (grazie alle fibre) dei batteri intestinali “buoni” (probiotici) che contrastano lo sviluppo di quelli “cattivi”, responsabili di gonfiori addominali e infiammazioni. La scelta è dunque ottima. E andrebbe imitata anche da mamme e papà.
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Articolo pubblicato sul n.20 di Starbene in edicola dal 25/04/2017