“Digiunare io? Vuoi scherzare? Arrivo a sera che divoro le gambe del tavolo!”. Quante volte, a chi ti propone di saltare i pasti, hai risposto così. Comprensibile, se la proposta è un digiuno integrale. Ma se si trattasse di un digiuno parziale, limitando la dieta a una fascia oraria?
Dalla mattina fino alla cena anticipata o, al contrario, dalla colazione ritardata fino alla cena. È la dieta Cronofasting, messa a punto dai guru americani della medicina antiage con un occhio alla bilancia e uno all’orologio biologico.
In pratica, un regime part-time, studiato da scienziati del calibro di Walter Longo, direttore del Longevity Institute della University of Southern California, e di Mark Mattson, neuroscienziato del National Institute on Aging del Maryland (Usa): da anni si occupa di come rallentare le lancette del tempo attraverso l’alimentazione.
A ben guardare, ognuno tende istintivamente a concentrare il consumo di cibo in certi momenti della giornata. C’è chi salta la colazione, bevendo solo un caffè, pranza con un panino e riserva alla sera, quando la famiglia si riunisce a tavola, il pasto principale della giornata. E chi, invece, fa una colazione da re, un pranzo completo e all’ora di cena spilucca qualcosa davanti alla tv.
Si tratta, quindi, di assecondare i ritmi del proprio corpo, mettersi in ascolto dell’appetito, che non è sempre uguale ma intermittente, come una lucina che si accende e si spegne. «In 35 anni non ho mai fatto la colazione», ha dichiarato Mark Mattson al New York Times il 6 marzo scorso. «Appena sveglio ho lo stomaco chiuso e mi viene naturale non
toccare cibo. Concentro i pasti nel pomeriggio-sera, dopo il lavoro, quando ho più tempo di gustarmi le cose. Certo, nella società occidentale, in cui si fanno tre pasti abbondanti, più innumerevoli snack e bevande dal mattino fino a mezzanotte, la proposta del semidigiuno è dirompente. Ma è la strada giusta per dimagrire in salute».
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