Segui una dieta sana, ti mantieni in forma... Eppure, continui, sempre di più, a soffrire di disturbi inspiegabili. Può essere una colite fastidiosa, una dermatite ricorrente, un antipatico mal di testa. Non ti senti malata, ma c'è qualcosa che ti tiene sulle spine. Il colpevole? E' probabile che sia un'intolleranza alimentare.
Quando in tavola manca la varietà
Un nuovo svezzamento
In ogni caso non ti devi preoccupare, perché c'è una buona notizia: «Oggi si sa che di intolleranze alimentari si guarisce, e che si guarisce mangiando», spiega il dottor Speciani. Il percorso terapeutico può essere paragonato allo svezzamento di un neonato.
Una volta individuato il gruppo al quale reagisci, devi controllare attentamente tutti i cibi che ne fanno parte, e inserirli nella tua dieta a piccole dosi a intervalli regolari: consuma i "cibi no" nel weekend (sabato sera e nei due pasti della domenica) e in un pasto di metà settimana.
Per guarire trova il colpevole
Per individuare il colpevolo puoi provare il Recaller Program che prevede un prelievo di poche gocce di sangue dal polpastrello, che puoi fare nelle farmacie convenzionate (le trovi su www.eurosalus.com).
Vengono dosati i tuoi livelli di immunoglobuline G, che poi sono letti da un esperto. Così scopri innanzitutto se soffri davvero di intolleranze e a quali gruppi alimentari reagisce il tuo corpo.
Ci sono anche i test kinesiologici in cui il medico mette in contatto le tue mucose orali con diverse sostanze (che non devi inghiottire) mentre tu compi dei semplici movimenti. Un computer registra la forza dei tuoi muscoli e segnala quando diminuisce: la variazione della contrazione muscolare in presenza di alcune sostanze segnala l'esistenza di un'ipersensibilità alimentare.
Oppure puoi ascoltare i segnali del tuo corpo con i suggerimenti di Starbene!