di Valeria Ghitti
Articolo pubblicato sul n.29 di Starbene in edicola dal 05/07/2016
di Valeria Ghitti
Fa caldo, hai voglia di goderti in totale libertà le vacanze ed ecco lì, sul calendario, un cerchio che ti ricorda che stanno arrivando i giorni del flusso. Se sei fortunata, sono un appuntamento come un altro, complicato forse solo dal viverlo in spiaggia o mentre fai trekking, ma per molte donne le mestruazioni estive sono decisamente più fastidiose del solito.
«In estate, complice anche la maggiore luce solare, i nostri bioritmi sono potenziati: le ovaie producono più ormoni, sia estrogeni sia testosterone, la macchina riproduttiva è al massimo e in genere anche la sessualità ha una nuova spinta», spiega Stefania Piloni, ginecologa responsabile dell’Ambulatorio di medicina naturale per la donna del San Raffaele di Milano. «Ma questo può significare più dolori, tensione e gonfiori prima del flusso, ma anche spasmi e perdite maggiori durante». Affrontali così.
SE IL “PRIMA” TI METTE KO
Irritabilità, sbalzi d’umore, mal di testa, seno dolente, gonfiori: se nei giorni che precedono la comparsa del flusso si fanno sentire più del solito, non farti mancare il magnesio. «Una compressa da 300 mg al giorno calma gli spasmi muscolari uterini e il sistema nervoso.
Assumila preferibilmente al mattino, a partire dall’ovulazione, cioè circa 14 giorni dalle ultime mestruazioni, se hai un ciclo di 28 giorni, e fino alla loro ricomparsa», spiega la ginecologa. «Puoi anche associarlo a una compressa quotidiana da 40 mg di agnocasto, rimedio fitoterapico che attenua l’irascibilità e l’umore ballerino di quei giorni, sgonfiando seno e pancia».
In alternativa, se i sintomi sono insopportabili e diventi intrattabile, il ginecologo può prescriverti il pregnenolone. «È un ormone bioidentico, ossia una copia chimica di quello prodotto dall’organismo, quindi percepita dal corpo come assolutamente naturale, da prendere in compresse a dosaggio personalizzato sempre nei 14 giorni che precedono il flusso.
Armonizza altri due ormoni, il progesterone e la prolattina, il cui squilibrio, con l’abbassamento del primo e l’innalzamento della seconda, è responsabile dei fastidi premestruali », chiarisce la dottoressa Piloni.
SE IL FLUSSO DIVENTA PIÙ DOLOROSO
Contro dolori mestruali occasionali può bastare un antidolorifico: «400-500 mg di ibuprofene vanno bene come soluzione di emergenza. Se la dismenorrea è, invece, persistente, ripeterne troppe volte l’assunzione ti espone al rischio di effetti collaterali gastrici», precisa la ginecologa. «Puoi allora ricorrere a cerotti pensati appositamente per i dolori mestruali, senza farmaci, ma con un effetto analgesico dato dall’azione del calore o di impulsi elettromagnetici».
I primi sono autoriscaldanti: applicati sul basso ventre, a contatto con la pelle ma sulla faccia interna dello slip, raggiungono rapidamente i 40 gradi e mantengono la temperatura per circa otto ore. Il calore rilassa i muscoli e, dilatando i vasi sanguigni, favorisce l’eliminazione delle sostanze infiammatorie.
I secondi emettono invece piccoli impulsi elettromagnetici che vanno interferire con la trasmissione nervosa dei segnali dolorosi: si mettono sulla parte bassa della schiena e sono utili se la dismenorrea si fa sentire a livello lombare.
In ogni caso non farti mettere a letto dal dolore, ma affrontalo con lunghe passeggiate: «Camminando il muscolo uterino si ammorbidisce e gli spasmi si fanno meno intensi», sottolinea l’esperta.
QUANDO SANGUINI TROPPO
Se il ciclo è perennemente abbondante, valuta con il ginecologo il ricorso alla pillola o a un altro contraccettivo ormonale, l’unica soluzione attualmente disponibile per ridurre il flusso. «Puoi anche assumerlo, d’accordo con il medico, solo nel periodo estivo, quando il fenomeno si accentua a causa delle alte temperature che favoriscono la dilatazione dei vasi sanguigni», precisa la ginecologa.
«Altrimenti, un rimedio erboristico antico, ma efficace, è la borsa del pastore, una pianta che agisce come ossitocinico naturale, cioè fa contrarrel’utero, ed è emostatica, riduce quindi il sanguinamento». Prendi 50 gocce di tintura madre in poca acqua ogni 6-8 ore, per tutta la durata del ciclo.
Un’emorragia abbondante significa anche una forte perdita di ferro, che si traduce in debolezza, fino all’anemia: meglio quindi reintegrare le scorte di minerale. «Per evitare i fastidi intestinali che puoi avvertire con i tradizionali integratori, scegli il ferro di estrazione vegetale: in compresse o fialette, da prendere una volta al giorno per la durata del ciclo», consiglia la dottoressa Piloni.
Inoltre, ricorda: se sei al mare, un bagno nell’acqua fredda, inducendo una repentino restringimento dei vasi sanguigni, può avere un effetto antiemorragico e ridurre il sanguinamento eccessivo o addirittura bloccarlo.
SE VORRESTI SALTARLO
Secondo una recente indagine, circa il 60% delle donne italiane farebbe a meno del ciclo o vorrebbe averlo a intervalli più distanziati. Quindi, se d’estate ne senti particolarmente il peso, perché non cancellare l’appuntamento che cade proprio durante le vacanze? «Bloccare le mestruazioni saltuariamente non dà alcun problema.
Se già prendi la pillola, o un altro contraccettivo ormonale, come il cerotto o l’anello, ti basta semplicemente non fare la pausa tra una confezione e l’altra», spiega la ginecologa. Se, invece, non assumi un anticoncezionale ormonale, parlane con il ginecologo: oggi esistono anche pillole pensate per essere assunte in continuo, che prevedono una sosta (e quindi la comparsa del flusso) ogni tre mesi.
«Attenta, però: le mestruazioni sono un drenaggio naturale, se le salti, togli al corpo la possibilità di sgonfiarsi, finendo per fare i conti
con una forte ritenzione idrica. Valuta con il medico se ci sono sintomi così invalidanti (o anche un’endometriosi) che possano rendere davvero vantaggioso saltarlo ripetutamente», conclude la dottoressa Piloni.
ASSORBENTE, TAMPONE O COPPETTA?
La scelta dipende anche dalle tue abitudini personali, ma devi sapere che:
LA COPPETTA MESTRUALE è la soluzione più economica ed ecologica. In silicone anallergico, esclude il rischio di irritazioni. Assicurati però di avere a portata di mano un bidet, per svuotarla, risciacquarla e lavarti prima di riposizionarla.
IN ALTERNATIVA, soprattutto al mare, il tampone interno è il più semplice da usare: per evitare irritazioni cambialo ogni 3 ore e punta su quelli arricchiti con probiotici, che aiutano a preservare il pH vaginale.
SE NON VUOI RINUNCIARE all’assorbente esterno (da usare fuori dall’acqua), nonostante il caldo, preferisci quelli di cotone naturale, biologici e biodegradabili, ma soprattutto traspiranti al 100%.
Articolo pubblicato sul n.29 di Starbene in edicola dal 05/07/2016
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