di Gregorio Grassi
Da quando Hillary Clinton, durante la campagna elettorale, ha dichiarato di assumere tutti i giorni l'Armour Thyroid (una forma di “tiroide secca”) molte donne italiane si interrogano sui benefici di questa nuova terapia sostitutiva, prescritta in caso di ipotiroidismo subclinico o manifesto. In entrambi i casi, infatti, è bene intervenire con una supplementazione di ormoni tiroidei, che rappresentano il “motore” del nostro metabolismo e che devono essere nel giusto range per assicurarci benessere, linea e vitalità.
IPOTIROIDISMO: SUBCLINICO O MANIFESTO?
«Per ipotiroidismo subclinico s'intendono tutti quei casi in cui il TSH (l'ormone tireostimolante dosato su un campione di sangue) è compreso tra 2,5 e 4,5 mU/L», spiega il dottor Ascanio Polimeni, specialista in psiconeuroendocrinoimmunologia e direttore dei Centri della Menopausa e della Sindrome Premestruale di Milano e Roma. «Si tratta di valori che normalmente non vengono ritenuti patologici e che perciò non sono oggetto di trattamento da parte della maggior parte dei medici italiani, che normalmente prescrivono la terapia sostitutiva solo quando il TSH supera il 4,5 mU/L. È invece importante agire anche in questa precoce fase di ipotiroidismo subclinico, specie se la paziente riferisce dei sintomi sfumati che di per sé non denotano malattia ma impattono negativamente sulla qualità della vita».
I campanelli d'allarme di una tiroide sempre più pigra? Sonnolenza e freddolosità, specie al mattino quando si fatica ad alzarsi dal letto. Aumento di peso e difficoltà a dimagrire. Ritenzione idrica (occhi gonfi al risveglio, dita delle mani, caviglie e piedi gonfi) e problemi circolatori. Stipsi, stanchezza, mancanza di energie, difficoltà di concentrazione e tendenza alla depressione. Pelle e capelli secchi, che tendono a diradarsi in menopausa. Colesterolo e trigliceridi alti. «Se una donna ha un TSH pari a 2,5 mU/L (cioè considerato “normale”) ma lamenta almeno tre di questi sintomi è bene integrare gli ormoni tiroidei con una terapia mirata, che dia sostegno psicofisico alla paziente e che l'aiuti a dimagrire». Terapia che s'impone tassativamente quando il TSH supera il 4,5 mU/L e la paziente denuncia sintomi molto marcati, come un'astenia talmente pesante da impedirle di uscire, lavorare, fare attività fisica. Ricordiamo che la più frequente causa di ipotiroidismo nella donna è la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune che porta alla produzione di autoanticorpi in grado di aggredire e di distruggere progressivamente la tiroide. Si diagnostica misurando la concentrazione di anticorpi antitireoglobulina e antiperossidasi e facendo un'ecografia tiroidea che mostra una tiroide disomogenea, con un aspetto granulomatoso e pseudonodulare.
CHE COS'È LA TIROIDE SECCA
Formulata già da diversi anni, la tiroide secca sta vivendo il suo momento d'oro negli ultimi mesi, proponendosi come una valida alternativa alla terapia a base di levotiroxina, che altro non è che l'FT4, uno dei principali ormoni tiroidei. Quali sono i suoi punti di forza? «Innanzitutto la naturalità, essendo estratta dalla tiroide del maiale, mammifero biologicamente affine alla specie umana», risponde il dottor Polimeni. «Fa quindi parte delle cosiddette terapie bioidentiche, che utilizzano organoterapici di derivazione animale o vegetale, non diluiti e dinaminazziti come avviene nell'omeopatia ma impiegati nella loro forma estrattiva così come sono. A differenza degli ormoni sintetici, che possono dare qualche effetto collaterale (come la tachicardia o l'ipertensione), gli ormoni essicati di origine suina sono ben tollerati e riequilibrano i deficit della tiroide in maniera più completa e fisiologica. La differenza fondamentale, infatti, rispetto alla cura tradizionale con levotiroxina, è che in questo caso non viene dato soltanto l'ormone FT4 ma anche l'FT3, il T2 e il T1, che sono degli ormoni tiroidei altrettanto importanti per il funzionamento della macchina-corpo».
Occorre, infatti, sapere che circa il 20% dell'FT4 viene convertito dal nostro organismo in FT3, molto importante per il metabolismo, la produzione di energia, la spinta mentale, la memoria e la concentrazione. Prescrivendo la levotiroxina, cioè soltanto l'FT4, ci si aspetta che una parte venga naturalmente convertita in FT3. Oggi, però, sappiamo che purtroppo questa “conversione” non sempre accade. Molte donne, infatti, presentano un deficit di deiodasi, l'enzima necessario a questa trasformazione. Così, assumendo solo l'FT4, non raggiungono mai livelli di FT3 sufficienti a sentersi in forma. Con la tiroide secca questo rischio non c'è, perché non solo apporta tutti gli ormoni tiroidei ma anche enzimi, vitamine, minerali preziosi (iodio, selenio, zinco, magnesio), rispecchiando quindi in maniera più fedele quanto avviene in una tiroide che funziona a pieno regime. Come per la levotiroxina, anche per la tiroide secca esistono formulazioni e dosaggi diversi, che vanno prescritti dall'endocrinologo in base alla gravità dell'ipotiroidismo.
Va assunta tutte le mattine, lontano dalla colazione perché il cibo inteferisce con il suo assorbimento. Per capire se il dosaggio prescritto è giusto, basta monitorare periodicamente, con un esame del sangue, il TSH, l'FT4 e l'FT3.
6 dicembre 2016
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