di Isabella Colombo
Tra qualche settimana a Milano arriverà un furgoncino davvero speciale. Si chiama Ape Milk e a bordo ci saranno una cella frigorifera e un’ostetrica pronta a dare consigli alle neomamme che hanno deciso di donare parte del loro preziosissimo latte. «Quando una donna torna a casa dopo aver partorito, è così stanca e concentrata sul bambino che difficilmente riesce a recarsi ogni giorno in ospedale per donare il suo latte. Così, pur animata dalle migliori intenzioni, rinuncia», commenta Guido Moro, neonatologo e presidente dell’Associazione italiana banche del latte umano donato che ha lanciato l’iniziativa Human Milk Link per la raccolta a domicilio. Eppure, offrire il latte materno è un atto importante, non solo per i piccoli che lo ricevono, ma anche per chi lo dona.
Fa bene a chi riceve
«Per i bambini nati prima del termine, il latte materno è un alimento salvavita», spiega il dottor Moro. «Contiene sostanze che non possono essere riprodotte e che, quindi, sono assenti in quello artificiale. Si tratta di principi immunizzanti, che proteggono da quelle infezioni del tratto gastrointestinale e dell’apparato respiratorio molto frequenti nei prematuri. Grazie al latte materno si ottimizza anche lo sviluppo neuro-cognitivo e si previene l’insorgenza delle intolleranze alimentari».
Chi ha partorito prima del termine, però, difficilmente riesce subito ad allattare. «Spesso il piccolo viene messo nell’incubatrice e quindi allontanato dal seno materno, che non viene stimolato a produrre. La mamma, poi, vive momenti di stress e di ansia, dovuti alla situazione precaria del bambino e, a volte, si sente in colpa per non essere riuscita a portare a termine la gravidanza nel migliore dei modi. Tutti aspetti che influiscono sulla buona riuscita dell’allattamento».
Fa bene a chi dona
Quando l’allattamento parte subito e senza problemi, donare è anche un vantaggio. «Svuotando bene il seno si prevengono i tipici ostacoli dei primi giorni, come ingorghi mammari e mastiti», spiega l’esperto. «E poi, in questo momento, ogni donna sente un legame fortissimo con le altre mamme: aiutarsi gratifica, fa stare bene».
L’iniziativa Human Milk Link prevede anche la presenza dell’ostetrica che, oltre a spiegare l’uso del tiralatte per la donazione, dà tanti consigli: dall’attaccamento corretto del bambino alle posizioni più comode per allattare, fino alla risoluzione dei problemi più comuni, come le ragadi o il capezzolo piatto.
Articolo pubblicato sul n. 40 di Starbene in edicola dal 22/09/2015