NON METTERTI A STECCHETTO
Sottoposto a un regime alimentare stressante, come quello di tre o quattro giorni a “pane e acqua”, il corpo si difende rallentando il metabolismo: la centralina che governa il nostro dispendio calorico inizia a lavorare in modalità “risparmio energetico”, dirottando gran parte di quello che mangiamo nelle riserve, costituite ovviamente da grasso, per far fronte a eventuali, ulteriori periodo di carestia.
Così, anche dopo aver ripreso a nutrirci normalmente, o comunque essere ritornate ai menu di sempre, l’organismo continua a “bruciare” meno rispetto al periodo precedente alla dieta strong. Non sia mai che ci venga di nuovo la voglia di “digiunare”! E, come se non bastasse (ma lo sappiamo bene, perché lo sperimentiamo tutti gli anni in vista delle ferie) la nostra mente fa scattare la molla del compenso.
Quanto più sono feroci le limitazioni a tavola, tanto più ci sentiamo affamate. L’appetito diventa sempre più forte e, non appena ci distraiamo dal nostro obiettivo di perdere peso, ecco che ci ritroviamo con qualcosa in bocca. Un effetto boomerang che, alla fine, ci porta a mangiare di più o, semplicemente, ad accumulare nuovi chili.
Insomma: se ci mettiamo a stecchetto per snellire i fianchi e le cosce (oppure il puntovita) otteniamo l’effetto di tornare a ingrassare già prima (magari) della fatidica partenza per il mare. Inutile, dunque, soffrire per nulla. Questo deve essere chiaro e convincerci a cambiare strategia prima possibile.