Mantenere una corretta idratazione, soprattutto durante la stagione più calda, non è proprio semplice come... bere un bicchier d’acqua.
Ne sono convinte anche l’antropologa Gina Bria e la dottoressa specializzata in medicina integrata Dana Cohen, americane e ideatrici del metodo Quench, basato sul principio di garantire all’organismo non solo la giusta dose di liquidi, ma anche di farli arrivare dove serve.
PERCHÉ BISOGNA BERE
«Diversi studi scientifici dimostrano che, se ben idratati, resistiamo meglio alla fatica fisica e mentale, dormiamo senza problemi, il nostro cervello è più attento e pronto a rispondere agli stimoli, l’intestino è meno pigro, la nostra pelle è più bella e luminosa», afferma la dottoressa Diana Scatozza, medico specialista in scienza dell’alimentazione a Milano.
Tuttavia, secondo le autrici del libro Bevi che ti passa (Piemme, 17,90 €) attaccarsi alla bottiglietta non è sufficiente per contrastare la disidratazione. Serve invece un ben preciso piano d’azione...
METTI IN MOTO L’IRRIGATORE INTERNO
«L’acqua riesce a raggiungere le varie parti del corpo, dalla pelle al cervello, grazie alla fascia, un tessuto specializzato estremamente sottile che avvolge gli organi, le ossa, il sottocute», affermano Gina Bria e Dana Cohen. Studiata a lungo dal biofisico americano James Oschman, la fascia era considerata soltanto una pellicola protettiva. Poi, quasi per caso, un chirurgo francese ha scoperto che questo tessuto è “vivo”, pulsa e trasporta goccioline come un efficientissimo sistema di irrigazione diffuso a tutti i nostri organi. Una sorta di acquedotto interno che va però anche attivato con l’attività fisica.
Puntare solo sulla dieta, arricchendola di infusi, spremute, frullati, oltre che di cibi naturalmente ricchi di liquidi, non è insomma sufficiente: senza un po’ di fitness mirato, la fascia non riesce a “innaffiare” tutti i tessuti nel modo migliore.
PICCOLI, PREZIOSI MOVIMENTI
Per raggiungere l’obiettivo di una perfetta idratazione non è però necessario impegnarsi in sfiancanti allenamenti. Basta compiere dei micro-movimenti finalizzati a mettere in azione durante la giornata tutte le parti del corpo. Mentre altri puoi eseguirli sfruttando alcuni momenti della routine quotidiana: per esempio, mentre parli al cellulare allunga il collo portando il mento prima verso una spalla e poi verso l’altra. Oppure, quando sei alla scrivania, ruota una caviglia alla volta, disegnando dei piccoli cerchi con la punta dei piedi.
PUNTA SUI FRULLATI (E NON SOLO)
Prima di vedere cosa bere per assicurare alla fascia la giusta quantità e qualità di liquidi da trasportare, una raccomandazione fondamentale da parte della dottoressa Scatozza: «Evitiamo di arrivare ad avvertire la sete, perché questa sensazione indica che siamo già in una situazione di ridotta idratazione».
Anche il metodo Quench è molto chiaro su questo punto: i liquidi vanno forniti all’organismo regolarmente. Al risveglio è indispensabile bere subito un bicchiere d’acqua per compensare la siccità delle lunghe ore notturne. Poi vanno preparati due frullati (uno da bere durante la mattina e uno durante il pomeriggio). Sono questi i protagonisti del menu suggerito dalle due esperte americane: fornendo anche fibra, permettono all’acqua che contengono di essere assorbita lentamente e gradualmente dall’intestino e assicurano così un’idratazione prolungata. Cosa che invece non avviene con la semplice minerale, che tra l’altro più è bevuta fredda, più velocemente viene eliminata.
«Nel mixer vanno messi frutta e verdura a piacere, da scegliere tra le varietà con le percentuali più alte di liquidi e da utilizzare quando possibile con la buccia, fonte privilegiata di fibre», afferma la dottoressa Dana Cohen.
ALLA LARGA DA SALE E ZUCCHERI
Il metodo Quench, oltre a indicare i cibi sui quali puntare, suggerisce anche una lista di quelli da evitare perché favoriscono la disidratazione. Tra questi ci sono per esempio gli insospettabili tè e caffè a causa del loro elevato potere diuretico. E poi vanno tenuti lontano dalla tavola tutti gli alimenti molto ricchi di sale (formaggi stagionati, salumi) così come di zuccheri, che si “legano” all’acqua andando a sottrarla dove più servirebbe.
Da limitare al minimo anche l’alcol di birrette, vino e cocktail: al di là di altri aspetti legati alla salute, per essere smaltito richiede infatti lo spreco di molti liquidi. Se proprio non riesci a farne a meno nelle serate estive, tra happy hour e cene con gli amici, cerca almeno di contenere le perdite sorseggiando in precedenza un sano frullato di verdure.
E per mettere in pratica il programma Quench, idratando a dovere il tuo corpo, segui la dieta di 5 giorni che trovi nella gallery qui sotto, eseguendo regolarmente gli esercizi. «Apprezzerai subito i risultati», garantiscono Gina Bria e Dana Cohen.
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Articolo pubblicato sul n. 30 di Starbene in edicola dal 10/7/2018