A marzo la tavola si arricchisce delle fresche insalate primaverili come la lattuga, che ha un’azione sedativa sul sistema nervoso ed è quindi utile per ridurre lo stress e dormire meglio; il songino, che tonifica corpo e mente; la cicoria, dall’effetto detox.
Puoi iniziare a trovare anche i piselli freschi, ottima fonte di proteine, e pesci ricchi di iodio che attivano il metabolismo. Trovi questi ingredienti nello schema messo a punto per te dalla dietista e farmacista Camilla Zambelli, con la supervisione della nostra dietologa Carla Lertola. Ma il menu lo puoi decidere anche tu, in base alle tue esigenze familiari e lavorative.
L’importante è che rispetti il numero di porzioni indicate nel colonnino accanto alla dieta. E se poi hai qualche domanda, scrivi all’indirizzo [email protected] ai vari esperti del team: Carla Lertola, Camilla Zambelli, Maria Paola Dall’Erta, biologa-chef, e Giorgio Donegani, tecnologo alimentare.
TRE DOMANDE, LE RISPOSTE DI TRE ESPERTI
A pranzo mangio spesso fuori casa. Che cosa posso concedermi?
Se lavori e hai una pausa di un’oretta, scegli un panino (integrale, di segale o ai cereali) farcito con un salume magro (prosciutto cotto o crudo privati del grasso visibile, bresaola, fesa di tacchino) oppure con pesce (tonno, sgombro, salmone al naturale) oppure ancora con ricotta, sempre accompagnato con una porzione “vera” di verdura (non con due semplici foglie di lattuga o due fettine di pomodoro).
Se preferisci le insalate, fai attenzione a non aumentare il carico proteico: prendi per esempio un’insalatona mista con la mozzarella o, in alternativa, con la carne, sempre abbinata a una porzione di carboidrati (panino o pacchetto di cracker).
Preferisci, possibilmente, alimenti da condire, e non già pronti e cucinati, per evitare un eccesso di grassi. La regola di dosare l’olio extravergine d’oliva con il cucchiaio vale anche al bar. Come spuntino da consumare in ufficio, sì a un frutto fresco di stagione, a una macedonia o a uno yogurt magro. Un ultimo consiglio: cerca di bere acqua in abbondanza per depurarti.
Dott.ssa Camilla Zambelli - Farmacista e dietista a Savona
Con il pesce e con i cannellini meglio l'alloro intero o a pezzi?
L’alloro è una pianta aromatica di cui esistono circa 70 specie. Quello utilizzato in cucina nell’area mediterranea è il Laurus nobilis. Ha proprietà digestive, lenitive, stimola l’appetito, contrasta la debolezza, abbassa la febbre, calma e rilassa.
Nel succo delle foglie c’è una piccola percentuale di acido cianidrico, ma la tossicità si avverte dopo averne assunti 2 grammi, pari a 5-6 foglie, e personalmente credo facciano più male tutti i pesticidi usati in agricoltura. Comunque, dato che l’acido cianidrico si libera più facilmente se spezzettiamo l’alloro, per sicurezza meglio usare le foglie intere, che nella dieta di questo mese proponiamo per dare piùsapore al nasello e all’insalata di fagioli cannellini lessati.
Dott.ssa Maria Paola Dall'Erta - Biologa-chef a Milano e hinterland
Le insalate in busta hanno gli stessi nutrienti di quelle fresche?
Il pregio nutritivo delle insalate fresche sta soprattutto nel loro contenuto di vitamine (in particolare C, del gruppo B e caroteni), nella ricchezza di sali minerali (come calcio, potassio, magnesio) e nell’apporto di fibre.
Nel caso di quelle pronte, cosiddette “di quarta gamma” per distinguerle dai vegetali “non trattati” (di prima gamma), da quelli inscatolati (di seconda), da quelli di terza (surgelati) e da quelli di quinta gamma (confezionati precotti), questa ricchezza nutrizionale si mantiene bene grazie al fatto che le moderne tecniche di produzione permettono di lavorare i vegetali subito dopo la raccolta, attuando poi le fasi di taglio, lavaggio e confezionamento in tempi rapidi a garanzia della massima freschezza.
Ciò che è importante, però, è conservare le buste al freddo, una volta acquistate, e consumare le insalate entro la data di scadenza (preferibilmente un paio di giorni prima del termine indicato), lasciandole aerare un po’ ma evitando di rilavarle prima di servirle. È inutile e rischia di rovinare le foglie.
Dott. Giorgio Donegani - Tecnologo alimentare a Sesto San Giovanni (MI)
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Articolo pubblicato sul n. 11 di Starbene in edicola dal 28/02/2017