METTONO A RISCHIO LA TUA SALUTE
Per cominciare, tacciono sull’evidenza che i chili vengono, sì, eliminati velocemente, ma poi recuperati altrettanto in fretta. «Fra le peggiori pecche delle diete low carb c’è quella di essere a breve termine», sottolinea il nutrizionista statunitense.
«Prima di iniziarle dovremmo chiederci: questo dimagrimento sarà duraturo? Risolverà il problema del sovrappeso o della pancetta alla radice? Come starò tra 10-15 anni?».
Non va dimenticato che, in una dieta equilibrata, le calorie dovrebbero provenire soprattutto dai nutrienti “demonizzati”: «Il 55-60% dai carboidrati, il 12-15% dalle proteine e il 25-30 % dai lipidi», precisa la dottoressa Carla Lertola, autrice di Liberi dalle diete (Mondadori Electa, 14,90 €), che sul nostro giornale propone da anni schemi dimagranti correttamente bilanciati.
«I regimi alimentari low carb fanno scendere la quota calorica dei carboidrati (che rappresentano la principale fonte di energia per l’organismo) parecchio al di sotto del 30%.
E ciò comporta diversi rischi, a partire dall’acidosi metabolica: uno scompenso dovuto al fatto che, mancando il carburante giusto, l’organismo è costretto a bruciare i grassi, liberando sostanze “tossiche” responsabili di sintomi spiacevoli quali nausea, alitosi, mal di testa, dolori muscolari, irritabilità.
Per non parlare dell’estrema monotonia che le diete low carb impongono: si tratta di regimi che privano del piacere del buon cibo e della convivialità.
E che, dunque, nel lungo termine si rivelano difficili da sostenere. Risultato: si riprendono i chili persi con gli interessi. Rimanendo con un senso di frustrazione per non essere riusciti a difendere gli obiettivi raggiunti».
E, in effetti, nonostante la lotta con la bilancia non conosca tregua, oggi ben un terzo degli americani (grandi consumatori di carne) è obeso (al momento della sua morte lo stesso Atkins era ben lontano dal peso forma!).
Mentre i Paesi europei, a cominciare dalla Gran Bretagna e dalla Germania (che seguono tradizionalmente una dieta low carb) non sono messi molto meglio.