Dimagrire: la dieta dei biotipi

Per essere efficace un programma deve tenere conto delle caratteristiche fisiche, psicologiche e ormonali di ciascuno. Scopri quali sono le tue e le ricette ok



di Monica Marelli

Dimagrire in salute e gestire lo stress non è complicato: basta conoscere il proprio biotipo. A sostenerlo è la dottoressa Serena Missori, medico specialista in endocrinologia e malattie del ricambio e presidente dell’Accademia italiana di nutrizione e medicina antiaging.

Attraverso le pagine del suo nuovo libro, La dieta dei biotipi, lancia un programma completo, per assicurare il dimagrimento e il benessere fisico e mentale, basato sulla scelta dei cibi più adatti alle caratteristiche individuali.


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ABBIAMO BISOGNO DI CIBI DIVERSI

Secondo la dottoressa Missori esistono 4 biotipi principali, ognuno con le proprie caratteristiche costituzionali e ormonali, con diverse capacità di metabolizzarei nutrienti e adattarsi allo stress (vedi le schede qui di seguito).

Scoprire a quale apparteniamo è il primo passo da fare per stare meglio. «Ci sono alimenti che vanno bene per noi, altri che non sono indicati: conoscerli può fare la differenza per la salute, il dimagrimento, nonché il potenziamento negativo o positivo del nostro carattere.

Il cibo è come un informatore speciale che dice al nostro corpo come reagire e comportarsi. Per esempio, può avere un effetto eccitante sulla psiche ed essere perciò sconsigliato per il biotipo cerebrale che già di per sé è molto attivo, ma andare al contrario alla perfezione per un biotipo linfatico, che tende a essere più lento e pigro»-

GLI IDENTIKIT PRINCIPALI SONO 4

Nel libro sono elencate tutte le caratteristiche per scoprire a quale “gruppo” appartieni. «Le donne del biotipo sanguigno, per esempio, se sono fuori forma tendono ad avere una corporatura robusta, un torace importante e fianchi non troppo larghi.

Braccia e cosce sono appesantite dalla cellulite, ma l’adipe si concentra soprattutto sull’addome. Non possono fare a meno di cibi ricchi di proteine, però sono anche divoratrici di carboidrati. Possono essere colleriche e, alla lunga, andare incontro alla depressione» spiega l’esperta. 

CON IL TEMPO POSSIAMO CAMBIARE

Nel corso della vita, inoltre, le nostre caratteristiche di base a volte si modificano, come avverte Serena Missori: «In base agli stimoli ambientali e allo stress che subiamo possono prevalere alcune componenti che magari erano rimaste fino a quel momento meno accentuate. Per esempio, un biotipo sanguigno magro,che da giovane aveva un metabolismo più attivo, con il passare del tempo e l’abuso di carboidrati può manifestare componenti del biotipo linfatico».

E SE FOSSIMO UN TIPO MISTO?

«Sulla base di osservazioni oggettive ho integrato i 4 biotipi costituzionali con quelli che definisco gli psico-biotipi ormonali-viscerali, molto variabili in base alle condizioni del momento: surrenalico, tiroideo, estrogenico e viscerale. Così, per esempio, il Bilioso resiste più che può allo stress, ma poi inizia a diventare insofferente e a ingrassare, scivolando nel “sottogruppo” surrenalico».

Adesso devi solo passare alle spiegazioni ai fatti. E scorire,con l’aiuto delle nostre schede (e gli  esempi di personaggi reali, suggeriti dall’esperta), qual è il biotipo in cui ti riconosci di più.

GLI ESAMI DA FARE

«Prima di prescrivere la dieta consiglio un semplice esame del sangue», spiega la dottoressa Serena Missori. «Serve per controllare alcuni valori, in particolare quelli dell’emocrono (globuli bianchi e rossi, piastrine, emoglobina...), del ferro, delle funzioni epatica, renale e tiroidea, in modo da poter ideare un programma il più possibile personalizzato.

Rispetto ad altri schemi dimagranti, infatti, quello basato sul biotipo prevede la combinazione specifica di alimenti, integratori e strategie quotidiane mirate per ogni persona. Condizione indispensabile per poter garantire il miglior risultato, nel minor tempo possibile», afferma la dottoressa.


FRESCO DI STAMPA

Nelle 384 pagine del libro - La dieta dei biotipi di Serena Missori - trovi come scoprire il tuo biotipo, più la dieta e le ricette ok per te (LSWR Edizioni, 18,90 €).



1. IL BIOTIPO CEREBRALE

Temperamento iperattivo, con la sindrome del primo della classe, soffre spesso di cefalea o gastrite da stress. Se è molto teso produce parecchio cortisolo, che fa accumulare grasso sui fianchi. 

Cibi sì: quelli che danno energia ma senza causare picchi glicemici (aumento esagerato degli zuccheri nel sangue) e dipendenza dai carboidrati, come il riso integrale, magari con broccoli e spezie.

Cibi no: quelli che, contenendo sostanze stimolanti aumentano il nervosismo e le tensioni muscolari. Tra questi il caffè, il tè nero, i formaggi stagionati.

L'aiuto in più: il prezzemolo, fresco o secco, aggiunto alle pietanze (riduce lo stress). 

2. IL BIOTOPO BILIOSO

Ha l’acutezza mentale del cerebrale senza la sua iperattività e, quando è molto stressato, dorme male e prende chili su tutto il corpo. È molto empatico, non è accentratore e sa stare da solo.

Cibi sì: bene i carboidrati integrali ma solo a colazione e a pranzo. Al mattino mai mangiare solo zuccheri, perché questa abitudine è una delle cause dell’aumento di peso. Sono ok i fiocchi d’avena, i limoni, le mandorle, i pomodori e la curcuma.

Cibi no: male quelli che rallentano il metabolismo, per esempio i succhi di frutta, le arachidi, lo zucchero bianco e di canna.

L'aiuto in più: il basilico fresco o secco (mette il turbo alla dieta).

3. IL BIOTIPO SANGUIGNO

Può avere due temperamenti opposti: mite e accondiscendente, che porta a rifugiarsi nelle abbuffate consolatorie, oppure collerico e autoritario, che ama gli alimenti ricchi di proteine. Accumula grasso soprattutto sull’addome.

Cibi sì: quelli ricchi di fibre e grassi buoni per dare una sferzata al metabolismo. Via libera al riso selvatico, alle noci del Brasile, alle uova e alle carni biologiche. 

Cibi no: i carboidrati. Pane, pasta e pizza devono comparire nel menu solo in piccole quantità. Se il temperamento è collerico, no alla alla liquirizia, che fa salire la pressione.

L'aiuto in più: il timo per digerire bene.

4.  IL BIOTIPO LINFATICO

Poco incline al cambiamento, predilige lavori di ruotine, con pochi stimoli e responsabilità. Tende ad accumulare molti chili, soffre di ritenzione idrica e ha gli arti inferiori appesantiti. 

Cibi sì: devono risvegliare il metabolismo e favorire l’eliminazione delle tossine. Bene l’aglio, la cipolla, le alghe, la carne bianca biologica, le mele.

Cibi no: quelli ipercalorici, come le brioche, i prodotti salati (che trattengono acqua), gli insaccati o i gelati, così come il pane e la pizza consumati in quantità.

L'aiuto in più: aggiungere zenzero e cannella (dalle proprietà stimolanti) all’acqua da bere.

Articolo pubblicato sul n. 14 di Starbene in edicola dal 21/3/2017

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