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Antiage: con la scorza di limone combatti l’invecchiamento

Grattugiala sui tuoi piatti: è ricca di vitamine e minerali che aiutano a contrastare l’invecchiamento dei tessuti. Leggi qui

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Per godere delle proprietà antiage della scorza del limone, la prima mossa fondamentale sta nell’acquistare frutti biologici. «In questo modo saranno privi di pesticidi e sostanze chimiche che si concentrano appunto nella buccia e che possono vanificare l’azione antiossidante del frutto, perché nell’organismo favoriscono la formazione di radicali liberi», spiega la dottoressa Sara Ciastellardi, nutrizionista e omeopata a Livorno, Pisa e Grosseto.


Cosa contiene la scorza di limone funziona

Oltre a tanta vitamina C (129 mg per 100 g) nella scorza è presente una sostanza della famiglia dei terpeni, chiamata limonene, responsabile anche della tipica profumazione. In più, ci sono pro vitamina A (15 mcg per 100 g) e parecchi minerali, tra cui calcio e potassio.


Perché funziona

«Come molti sanno, la vitamina C è un efficace antiossidante (non a caso, il limone viene usato in cucina per evitare l’imbrunimento di vegetali come carciofi, mele e banane), molto utile per contrastare la negativa azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare», prosegue l’esperta.

«Il limonene, invece, svolge un’attività antinfiammatoria, aiutando così a preservare cellule e tessuti. Studi recenti si sono poi concentrati sul possibile ruolo di questa sostanza nella protezione da alcune patologie tipiche dell’età avanzata, tra cui arteriosclerosi e neoplasie, con risultati sinora incoraggianti.

Quanto alla vitamina A, altra sostanza presente nella scorza, è un nutriente fondamentale per mantenere giovani occhi, pelle e capelli. Calcio e potassio mantengono, invece, in salute lo scheletro e svolgono un’azione antiage a favore dei muscoli, cuore incluso».


Come usarla in cucina

Per non disperderne le proprietà, è meglio usare la scorza cruda: «La cosa migliore è grattugiarla sull’insalata come sul risotto, oppure sul pesce a fine cottura o, ancora, sulla macedonia, per dare un tocco aromatico.

La parte della buccia più ricca di nutrienti è quella esterna, di colore giallo. Invece lo strato sottostante, bianco e spugnoso, non solo è nutrizionalmente povero, ma è anche amaro, quindi conviene scartarlo», rivela la dottoressa Ciastellardi.

Che conclude sottolineando anche il valore del succo di limone: «Alza il pH dell’organismo e la sua azione basificante favorisce la disintossicazione dalle sostanze di scarto che accelerano l’invecchiamento».


Articolo pubblicato sul n° 27 di Starbene dal 20 maggio 2017 in edicola

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