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Kombucha, una bevanda dai magici benefici

Le star di Holliwood se ne sono innamorate e ne vantano le molteplici proprietà. Scopri quali sono

credits: iStock



di Alessandro Pilo


Una crescita delle vendite del 60% sul mercato americano nel 2014, 500 milioni di dollari di fatturato nel 2015, star del calibro di Madonna, Gwyneth Paltrow, Reese Witherspoon e Leonardo DiCaprio che la consumano regolarmente e ne vantano i benefici per la salute. Ecco a voi la kombucha, la bibita più popolare del momento, perlomeno oltreoceano. 


Che cos’è

Conosciuta e utilizzata da secoli in Oriente, è un tè nero zuccherato che, grazie all’aggiunta di uno scoby (un disco piatto e molle che è un mix di batteri e lieviti), fermenta e prende un caratteristico sapore dolciastro e acidulo, che può ricordare il sidro. Batteri e fermentazione, però, sono parole che spesso ci fanno pensare a qualcosa di sporco e pericoloso. «C’è poco da inorridire, il principio è lo stesso dello yogurt, della birra o di un calice di vino, anch’essi alimenti fermentati da batteri e lieviti», spiega Diana Scatozza, esperta in scienze dell’alimentazione. 


Perché fa bene

La kombucha viene spesso descritta come un elisir di lunga vita, ma quanto c’è di vero? «Una delle sue proprietà è quella probiotica, la stessa dello
yogurt: fa arrivare nell’intestino fermenti lattici molto utili all’organismo. Queste sostanze aumentano infatti la produzione di vitamine del gruppo B e di vitamina C che, favorendo la formazione di anticorpi da parte dei linfociti, stimolano il sistema immunitario. Inoltre servono ad aumentare nell’organismo alcuni acidi (gluconico, acetico, tartarico, ossalico e citrico), che hanno un effetto detossificante sul fegato.


Le altre proprietà vantate dalla kombucha, come quelle antiage, non sono ancora state confermate dalla comunità scientifica, quindi andrebbero per ora ridimensionate», afferma l’esperta. le controindicazioni Ci sono categorie di persone cui questo tè potrebbe addirittura nuocere. «Con la fermentazione, la kombucha diventa leggermente alcolica, (nell’ordine dell’1%-1,5%), quindi è sconsigliata a bambini e adolescenti, a chi ha problemi di alti livelli di zucchero nel sangue, come i diabetici, e infine a chi utilizza farmaci che interagiscono con il sistema nervoso, per esempio gli antidepressivi. In questi casi l’uso della kombucha va concordato con un medico», conclude Diana Scatozza. 


Se vuoi farla in casa


La bevanda in Italia non è ancora in commercio, ma puoi autoprodurla. Esiste infatti una rete di entusiasti fermentatori domestici. Attraverso i gruppi Facebook “Kombucha time Italia”, “Kefir, yogurt, kombucha e altro” e “Wild Fermentation Italia” puoi farti spedire lo scoby, il lievito necessario ad avviare la produzione. Una volta arrivato a casa, prepara un tè nero (anche verde o rooibos vanno bene), zuccheralo e fai raffreddare.


Trasferisci il tutto in un barattolo di vetro immergendovi lo scoby. Per creare un ambiente acido che neutralizzi i batteri “cattivi”, aggiungi al tè anche un po’ di aceto di mele. Copri con un tessuto traspirante. In sette giorni lo scoby raddoppierà il volume e il tuo tè sarà diventato kombucha. Prima di berlo, mettine via un po’ insieme allo scoby, lo aggiungerai la volta successiva al posto dell’aceto di mele.


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Articolo pubblicato sul n. 4 di Starbene 2016  in edicola dal 12/01/2016

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